"Ti telefono stasera" di Lorenzo Marone: una storia autentica di padre e figlio
Titolo: Ti telefono stasera • Autore: Lorenzo Marone • Editore: Feltrinelli • N. pagine: 256 • Data di uscita: 4 novembre 2025 • Copertina flessibile € 19 • Ebook € 9,99
TRAMA
Giò Coppola ha cinquant’anni, per lavoro legge delle poco affidabili previsioni meteo e ha una vita sentimentale che assomiglia a una giostra. Ma la vera rivoluzione arriva quando l’ex moglie parte per lavorare un anno all’estero e lui si ritrova, dopo tanto tempo, a vivere con suo figlio: Duccio, nove anni, un concentrato di domande scomode e innocente saggezza. Con lui, Giò ha sempre avuto un rapporto che definisce minimalista, ma adesso, tra risvegli caotici, pranzi improvvisati e compiti di matematica che sfidano la logica, scopre il bello – e il difficile – di essere un padre a tempo pieno. Ma non è solo, intorno a lui si muove un cast di personaggi straordinari e strampalati: sua madre, sempre pronta a dispensare consigli non richiesti, e il padre, che parla poco ma, quando lo fa, lascia il segno. La sorella minore Lulù, con due matrimoni falliti alle spalle e un adolescente da crescere, che si è rifugiata in casa con la sua gatta Mafalda, amante dei talent show. E poi c’è Paco Meraviglia, l’amico di sempre, ottimista irriducibile e padre modello, innamorato della vita e delle persone, in perpetua ricerca dell’amore puro ed eterno, convinto che i genitori compiano gesti eroici ogni giorno. "Ti telefono stasera" è l’ironico e tenero racconto di una famiglia attualissima – con le sue complicazioni, il caos e l’invincibile voglia di far prevalere la fantasia – e di un rapporto tra padre e figlio di cui Lorenzo Marone illumina con sguardo partecipe fragilità e slanci temerari, paure e desideri. E attraverso la bellezza dell’imperfezione restituisce un nuovo, profondo significato all’essere padre oggi. Perché, forse, crescere un figlio è la più grande avventura di tutte. Pensavo: forse vivere è questo, un gesto ogni tanto, che ferma il tempo, un istante di affetto, un pomeriggio che nessuno racconterà, ma che resta inciso da qualche parte
Avete presente i bambini quando sanno che sta per arrivare Natale? Pensano costantemente a cosa troveranno sotto l’albero, a quali sorprese meravigliose li attendano nella sera più magica dell’anno.
Ecco, noi lettori diventiamo esattamente così quando arriva la notizia che sta per uscire il nuovo romanzo di uno dei nostri autori del cuore.
E se mi conoscete da un po’, sapete che tra questi autori c’è lui: Lorenzo Marone. Quando scopro che sta per essere pubblicato un suo nuovo romanzo, inizio a fantasticare su quale storia mi racconterà, quali corde toccherà e, sì, anche su quanti fazzoletti mi dovrò procurare!
All’iniziale euforia poi subentra una sorta di inquietudine, un celato timore che striscia sotto pelle: la paura di venirne delusa.
Ed è esattamente con tutte queste sensazioni che mi sono approcciata al suo ultimo lavoro, “Ti telefono stasera”, la storia di un padre separato che, come spesso purtroppo accade, quando ha preparato le valigie per uscire di casa ha scordato di metterci le responsabilità genitoriali.
Non è un cattivo padre, Giobatta - Giò - Coppola, ricalca semplicemente il solco inciso dal suo, di padre, un genitore vecchio stampo, latitante, per il quale l’educazione dei figli non è materia sua, ma cosa da donne.
Quando l’ex moglie di Giò - dall’esemplificativo soprannome Veleno - lo informa che il suo lavoro la porterà lontana dall’Italia per un anno intero e quindi a lui toccherà occuparsi a tempo pieno del loro pargolo Duccio - eh già, non brillano per buon gusto in fatto di nomi, in quella famiglia - Giò si ritrova a fare i conti con un ruolo che non ha mai considerato, impegnandosi al massimo per colmare le lacune che lui stesso ha creato.
Inizia così il racconto della quotidianità di padre e figlio, una consuetudine da costruire giorno dopo giorno, con la volontà di farcela e la paura di fallire, e deludere.
Duccio non è un bambino “convenzionale”, è cresciuto in fretta, tra regole rigide - non si mangiano schifezze, prima di andare a dormire ci si lava denti e piedi, non si perde tempo, non si tocca il cellulare - e giornate cadenzate da ritmi e impegni che una madre sola - velenosa o meno che sia - spesso è costretta a imporre. Giò - cinquantenne giornalista declassato a lettore delle previsioni meteo - è quanto di più lontano ci sia da questo mondo: spirito libero, relazioni che implodono non appena arrivano a una parvenza di serietà con donne rigorosamente trentacinquenni e regole pensate per essere regolarmente disattese. Spesso è Duccio a fare da padre a Giò, in un gioco delle parti che pian piano sfumano e si mescolano, in un rapporto che alle volte è uno slalom tra colloqui con gli insegnanti e compiti da fare, altre volte un abbraccio sotto le coperte cuore a cuore, in un valzer di cose nuove e sensazioni radicate.
Stavolta Marone non ci consegna una vera e propria storia, ma uno spaccato di vita, quanto mai attuale; tra queste pagine troverete una quotidianità fatta di piccoli gesti e grandi pensieri, che nella loro semplicità ci sono familiari, nei quali è difficile non riconoscersi, non ritrovare un pezzetto di noi stessi, sia in quanto genitori che figli, raccontati nello stile che ben conosciamo, mescolando sapientemente ironia e malinconia. Non è un romanzo da colpo allo stomaco o da lacrime che offuscano la vista, ma ha il calore di un pomeriggio passato a chiacchierare, di una cena fatta al volo ma consumata con calma, di un rapporto che cresce giorno dopo giorno e che consegna un senso nuovo alla sveglia del mattino.
Se cercate risposte, non è il libro per voi; lo è invece se, anche voi come me, pensate che una buona lettura sia quella che stimola a porsi domande e guardarsi dentro con spirito critico.
Una lettura che profuma di autenticità, di vite imperfette e del coraggio di mettersi in discussione, del calore che ci avvolge quando ci sentiamo dire "Ti telefono stasera".
Una lettura che profuma di vita.






Commenti
Posta un commento