Ninfee nere - Michel Bussi

Titolo: Ninfee nere • Autore: Michel Bussi • Editore: E/O • N.pagine: 394 • Data di pubblicazione: 9 giugno 2016 • Copertina flessibile € 16,00  Ebook € 11,99

TRAMA
A Giverny in Normandia, il villaggio dove ha vissuto e dipinto il grande pittore impressionista Claude Monet, una serie di omicidi rompe la calma della località turistica. L'indagine dell'ispettore Sérénac ci conduce a contatto con tre donne. La prima, Fanette, ha 11 anni ed è appassionata di pittura. La seconda, Stéphanie, è la seducente maestra del villaggio, mentre la terza è una vecchia acida che spia i segreti dei suoi concittadini da una torre. Al centro della storia una passione devastante attorno alla quale girano le tele rubate o perse di Monet (tra le quali le Ninfee nere che l'artista avrebbe dipinto prima di morire). Rubate o perse come le illusioni quando passato e presente si confondono e giovinezza e morte sfidano il tempo. L'intreccio è costruito in modo magistrale e la fine è sorprendente, totalmente imprevedibile. Ogni personaggio è un vero enigma. Un'indagine con un succedersi di colpi di scena, dove sfumano i confini tra realtà e illusione e tra passato e presente. Un romanzo noir che ci porta dentro un labirinto di specchi in cui sta al lettore distinguere il vero dal falso.


La lettura di questo libro ha avuto una storia un po' travagliata. Premettendo che da tempo volevo leggere qualcosa di Bussi perché ne avevo sentito parlare sempre in modo molto positivo, ad un certo punto "Ninfee nere" ha iniziato a comparire su diversi profili Instagram e le impressioni erano tutte super positive, quindi ho colto la palla al balzo non appena è apparso usato su Libraccio.
Ho iniziato a leggerlo con altissime aspettative e devo dire che, nonostante lo stile di scrittura non sia particolarmente emozionante, la storia che veniva raccontata, i piccoli cliffhanger alla fine di alcuni capitoli e anche all'interno dei capitoli stessi, e l'alternarsi delle vicende che vedono protagoniste le tre donne del romanzo, Fanette, 11 anni, Stephanie, 36 anni e la terza, voce narrante per buona parte del romanzo, ultraottantenne della quale non conosciamo il nome, la lettura mi stava appassionando. Ma...

Arrivata circa a metà lettura, dopo aver incrociato l'ennesimo congiuntivo barbaramente ucciso, ho voluto fare un giro tra i vari blog che lo avevano recensito (cosa che non faccio mai durante la lettura) per capire se fosse solo un fastidio mio e ... @#~@#§~#@ ... sono incappata in un ENORME SPOILER! E non sto parlando del nome dell'assassino, che in qualche maniera avevo già intuito, sto parlando dell'essenza del romanzo, dello stratagemma narrativo scelto da Bussi per sbalordire il lettore! Potrete immaginare con quale spirito abbia continuato la lettura.
Nonostante tutto ciò, a lettura conclusa, devo ammettere che Bussi mi ha piacevolmente sorpresa, perché nelle ultime trenta pagine, quelle che svelano il vero significato di tutto il romanzo, ho trovato un'intensità, una profondità e una malinconia che mi sono entrate sotto pelle e mi hanno letteralmente commossa. Quella che avevo giudicato una narrazione poco emozionante ha trovato spiegazione in quelle ultime pagine, quei particolari che non riuscivo ad afferrare, quei passaggi che non mi convincevano del tutto, si sono perfettamente incastrati uno sull'altro a formare un quadro perfetto.

C'è tutto il mondo dell'impressionismo, dentro al romanzo di Bussi, la campagna nella quale i pittori si immergevano e ne restituivano i colori sulle tele, ci sono i colori, appunto, quelli della natura, che in Monet sono andati via via scurendosi con l'avanzare dell'età, e allo stesso modo, in questo romanzo troveremo le alternanze di atmosfere e colori narrativi perfettamente calzanti per ogni personaggio, brillanti per Fanette, leggermente più offuscati per Stephanie e decisamente cupi per l'anziana voce narrante.  Un romanzo che non può essere relegato ad un solo genere, perché c'è un omicidio, c'è un'indagine, ma c'è soprattutto un viaggio all'interno dei sentimenti umani, delle scelte che siamo portati a compiere in determinati momenti della nostra vita, delle forze esterne che condizionano quelle scelte e di come l'animo umano abbia reazioni diverse a seconda del sentimento che lo abita e lo spinge ad agire.
Un libro decisamente consigliato (nonostante la strage di congiuntivi ;) ) tanto da farmi desiderare di leggere altro di questo autore.




Commenti

  1. Prima o poi lo leggerò anche io, Silvia ha creato un contagio. :)

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    1. Silvia e Chiara di Libriamoci dovrebbero chiedere una percentuale sulle vendite ;p
      Penso che potrebbe proprio essere un libro per te

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  2. Adoro Bussi! Ninfee nere è il primo romanzo di questo autore che ho letto, dopodiché me ne sono innamorata, al punto da recuperare anche qualche suo romanzo in lingua originale che non è ancora stato tradotto in italiano. Se vuoi leggere qualcos'altro di suo ti consiglio Mai dimenticare e La doppia madre, anche se tutti valgono la pena secondo me!

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    1. Ciao Nadia! Ti dirò che ultimata la lettura sono andata subito a spulciare gli altri suoi lavori e leggendo le trame ho segnato La doppia madre e Un aereo senza di lei, segno anche Mai dimenticare. Grazie!

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  3. Io invece ho letto questo libro dopo averne letti altri dello stesso autore ed è quello che mi è piaciuto meno: mi è sembrato lento, soprattutto all'inizio

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    1. Per me è stato il primo, se dici che gli altri sono migliori non mi resta che tuffarmici!

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