Ninfa dormiente - Ilaria Tuti

Titolo: Ninfa dormiente • Autore: Ilaria Tuti • Editore: Longanesi • Data di pubblicazione: 27 maggio 2019 • N.pagine 478 • Copertina rigida € 18,60 • Ebook € 9,99

TRAMA
"Li chiamano «cold case», e sono gli unici di cui posso occuparmi ormai. Casi freddi, come il vento che spira tra queste valli, come il ghiaccio che lambisce le cime delle montagne. Violenze sepolte dal tempo e che d'improvviso riaffiorano, con la crudele perentorietà di un enigma. Ma ciò che ho di fronte è qualcosa di più cupo e più complicato di quanto mi aspettavo. Il male ha tracciato un disegno e a me non resta che analizzarlo minuziosamente e seguire le tracce, nelle valli più profonde, nel folto del bosco che rinasce a primavera. Dovrò arrivare fin dove gli indizi mi porteranno. E fin dove le forze della mia mente mi sorreggeranno. Mi chiamo Teresa Battaglia e sono un commissario di polizia specializzato in profiling. Ogni giorno cammino sopra l'inferno, ogni giorno l'inferno mi abita e mi divora. Perché c'è qualcosa che, poco a poco, mi sta consumando come fuoco. Il mio lavoro, la mia squadra, sono tutto per me. Perderli sarebbe come se mi venisse strappato il cuore dal petto. Eppure, questa potrebbe essere l'ultima indagine che svolgerò. E, per la prima volta nella mia vita, ho paura di non poter salvare nessuno, nemmeno me stessa". Dopo "Fiori sopra l'inferno" torna la straordinaria Teresa Battaglia: un carattere fiero e indomito, a tratti brusco, sempre compassionevole. Torna l'ambientazione piena di suggestioni, una natura fatta di boschi e cime montuose, di valli isolate e di bellezze insospettabili.


"Questa indagine è un viaggio dentro me stessa. Vedo ciò che ero e non sarò più. Ciò che sono diventata e quello che diventerò. È un confrontarmi ogni momento con il dolore che mi ha distrutta e poi forgiata, e con la paura di un futuro fin troppo vicino."
Teresa Battaglia è tornata, più fragile e impaurita che mai, ma altrettanto determinata a non lasciarsi sconfiggere, sopraffare da qualcosa che potrebbe portarle via tutto ciò per cui ha faticosamente lottato.
Insieme a lei torna anche la sua squadra, la sua famiglia, Parisi e De Carli, ma soprattutto Marini, quel ragazzo che in poco tempo le è entrato nel cuore per quella similitudine, un demone misterioso che lo tormenta e che è determinato a sconfiggere da solo.
Questa volta Teresa e i suoi ragazzi sono chiamati a risolvere un cosiddetto "cold case": il ritrovamento di un ritratto di donna dal titolo "Ninfa dormiente", datato 20 aprile 1945, che ha una particolarità macabra: è stato dipinto con sangue proveniente da tessuto cardiaco. 

Teresa è sollevata al pensiero che non dovrà affannarsi a salvare una vittima, perché per quella vittima non c'è più niente da fare, c'è solamente un corpo da trovare e una storia da svelare. In realtà questo sarà per lei un nuovo viaggio all'inferno alla ricerca della radice del Male e delle sue motivazioni, un viaggio che la metterà alla prova molto più di quanto avrebbe mai pensato.
Un viaggio fatto di ritorni, di passato che si fa presente, inaspettatamente e dolorosamente, non solo per lei ma anche per Marini. Ritorni che li obbligheranno a fare i conti con quanto successo nelle loro vite che li ha segnati profondamente. In questo romanzo c'è anche l'arrivo di un nuovo personaggio, Blanca, un'altra donna con le sue fragilità e i suoi limiti, ma con una grandissima forza di carattere che, insieme a Teresa, riuscirà ad affermare il proprio ruolo in un ambiente dominato dagli uomini.
"Anche le brave persone possono sbagliare. Anche le brave persone possono uccidere."
Come è stato per "Fiori sopra l'inferno" anche in "Ninfa dormiente" quando arriveremo a conoscere l'identità dell'assassino non potremo non provare un moto di compassione, perché gli assassini che Ilaria Tuti ci racconta sono delineati a tutto tondo, non sono solo un'anima nera, ma sono il frutto del percorso che quell'anima ha violato e annerito. 
La sua scrittura evocativa è in grado di immergere completamente il lettore nell'ambiente dove si muove Teresa, rendendogli in maniera poetica suoni, odori, colori così come li percepisce lei. 
Provate a leggere questa descrizione:
"Per Teresa quel luogo rappresentava una breve eternità innaturale. Era un giardino notturno di fiori pallidi e freddi, recisi dal destino o da una mano maligna. Fiori che non sfiorivano."
Non si tratta di uno scorcio, di un paesaggio malinconico, si tratta di un obitorio. Questa è Teresa. Questa è Ilaria Tuti. 
Ritengo doveroso ringraziarla per la cura minuziosa con la quale conduce i suoi studi prima di scrivere un romanzo, perché non si limita a qualche nozione, ma riesce a delineare ciò di cui parla in modo perfetto. Questo romanzo è ambientato in un luogo che dista un paio d'ore da casa mia, ma che non conoscevo se non superficialmente: la Val di Resia.

Non avevo mai avuto curiosità di saperne di più, finché non mi è stato raccontato da Ilaria: grazie a lei ho conosciuto un popolo unico al mondo, con una storia millenaria, una lingua propria, degli strumenti particolarissimi che ho sentito suonare attraverso le pagine di Ninfa dormiente, e delle tradizioni che affondano le loro radici nella notte dei tempi. Un luogo magico, un popolo che sta lottando in tutti i modi per essere riconosciuto e credo che questo romanzo sia un doveroso omaggio, oltre che un gesto importante. Io sicuramente farò presto un giro da quelle parti per poterne respirare le atmosfere e  vederne i paesaggi con la giusta prospettiva.
Se Fiori sopra l'inferno mi aveva conquistata, Ninfa dormiente mi ha completamente stregata, un romanzo verso il quale avevo alte aspettative che sono state ampiamente superate, mettendo Ilaria Tuti in cima alla lista dei miei autori preferiti. Sono certa che questo sia solo l'inizio di un lunghissimo viaggio in sua compagnia, non mi resta che attendere il suo prossimo lavoro.
Ringrazio Longanesi per avermi omaggiata della copia digitale in anteprima.




Commenti

  1. Ne parlerò lunedì. Mi è piaciuto davvero moltissimo, concordo con la tua bella disamina, anche se ho qualche riserva sul colpevole e sul movente. Mi è sembrato un po' buttato lì, ma immagino che il terzo capitolo riprenderà certi personaggi, certi culti...
    Nel dubbio, grandi personaggi, grandi ambientazioni, gran fascino.
    Brava Ilaria, cresciuta esponenzialmente in poco.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Capisco le tue riserve, ma sono rimasta talmente affascinata dai tanti argomenti toccati e tutti nella misura giusta che la cosa non mi ha disturbata. Sulla crescita di Ilaria concordo in pieno, un talento vero.

      Elimina
  2. Non ho ancora letto il primo, ma la tua recensione mi ha incuriosita. Dovrò recuperare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Devi leggerli Laura, la scrittura di Ilaria è talmente bella e coinvolgente che non potrà non conquistarti.

      Elimina
  3. Ma quanto è bella questa recensione?
    Non vedo l'ora di iniziarlo!

    RispondiElimina

Posta un commento