[Questa volta leggo...] Il grande inverno - Kristin Hannah

Trama: Quando Ernt Allbright torna dalla guerra del Vietnam è un uomo profondamente instabile. Dopo aver perso l'ennesimo posto di lavoro, prende una decisione impulsiva: trasferirsi con tutta la famiglia nella selvaggia Alaska, l'ultima frontiera americana, e cominciare una nuova vita. Sua figlia Leni, tredici anni, è nel pieno del tumulto adolescenziale: soffre per i continui litigi dei genitori e spera che questo cambiamento porti a tutti un futuro migliore. Mentre Cora, sua moglie, è pronta a fare qualsiasi cosa per l'uomo che ama, anche se questo vuol dire seguirlo in un'avventura sconosciuta. All'inizio l'Alaska sembra la risposta ai loro bisogni: in un remoto paesino, gli All¬bright si uniscono a una comunità di uomini e donne estremamente temprati, fieri di essere autosufficienti in un territorio così ostile. Però quando l'inverno avanza e il buio invade ogni cosa, il fragile stato mentale di Ernt peggiora e il delicato equilibrio della famiglia comincia a vacillare. Ora, i tanto temuti pericoli esterni – il ghiaccio, la mancanza di provviste, gli orsi – sembrano nulla in confronto alle minacce che provengono dall'interno del loro nucleo famigliare. Chiusi in un rifugio angusto, ricoperto di neve e immerso in una notte che può durare fino a diciotto ore, Leni e sua madre devono affrontare una cruda verità: sono sole. In quel luogo feroce, ai confini del mondo, non c'è nessuno che possa salvarle.
 
Titolo: Il grande inverno - Autore: Kristin Hannah - Casa editrice: Mondadori - Anno pubblicazione: 2018 - Pagine: 452
 
 
Oggi un nuovo appuntamento della rubrica "Questa volta leggo..." ideata dai blog La lettrice sulle nuvoleLe mie ossessioni librose e La Libridinosa. Per il mese di gennaio la scelta è ricaduta su ...un libro di un autore che non ho mai letto. Era da molto che volevo leggere il romanzo "L'Usignolo" di Kristin Hannah, ma per un motivo o per un altro non ero mai riuscita a farlo, nel frattempo è uscito questo nuovo romanzo e il fatto che fosse ambientato in Alaska mi ha fatto desiderare di leggerlo per primo. E' un romanzo che ho amato in modo viscerale fino a 3/4 della storia, ma che poi allo stesso modo mi ha delusa in modo bruciante.



Può capitare di essere irretiti da un romanzo al punto tale che ci si ritrova a tornare a casa dopo dieci ore di lavoro per inscenare una stanchezza mortale finalizzata a mettersi a letto, per andare avanti diverse ore a leggere, nascosti sotto la trapunta a luce spenta, con la luce del Kobo ad illuminare una storia dai risvolti cupi. Può capitare di stare un'intera giornata a pensare alle sorti della protagonista, in ansia per il timore che la follia di un padre instabile scoppi travolgendola. Può capitare... se una scrittrice è veramente brava, se sa fare le magie con le parole e la trama, portandoti in alto e in basso come vuole lei, costruendo in modo magistrale un clima di aspettativa e di tragedia annunciata. Perché tu lettore lo sai, ti è stato ripetuto più volte come un monito, che l'inverno dell'Alaska è lunghissimo e fa uscire di senno le persone fragili. E Leni ha un padre che da quando è tornato dal Vietnam non è più lo stesso: mille progetti falliti e un'irrequietezza che non può portare a nulla di buono unita ad una gelosia, nei confronti della bella moglie Cora, che non è normale. Un amore quello di Ernst e Cora totalmente sbagliato e sbilanciato, che si nutre di insicurezze e paure, che è sempre ad un passo dal baratro, tra passione e distruzione. I personaggi sono costruiti e caratterizzati in modo sapiente, chiusi in un destino che sembra già scritto, ma non per questo meno angosciante. Non si capisce se il primo fendente arriverà dall'esterno o dall'interno. Sarà un orso ad attaccare la famiglia o saranno gli occhi sempre più lucidi e folli di Ernst e portare tutti alla rovina? Fuori dalla baracca in cui sono finiti a vivere, senza acqua corrente e senza elettricità, infuriano gli elementi. Il gelo, la neve, la fame sono in agguato, ma dentro casa non si è al sicuro. L'ansia cresce pagina dopo pagina e getta una luce malsana su ogni cosa, stemperata solo dalla bellezza delle descrizioni dell'Alaska che diventa a poco a poco un nuovo personaggio, una madre che accoglie Leni tra le sue braccia, facendola sentire a casa, nonostante tutto. Una rinascita sembra possibile, in quella terra incontaminata e sperduta, ma lontano dal padre, vicino a nuovi amici, ad una  figura paterna più rassicurante, tra le braccia di un amore in grado di regalare passione e tenerezza. Leni è figlia dell'Alaska, ma l'instabilità del padre riesce a corrompere tutto.
Fino a 3/4 è stato un libro meraviglioso, potente. Poi è successo di tutto e io non sono riuscita ad assimilare questa ridda di fatti e tragedie che si sono susseguite. Un colpo dopo l'altro. Troppo. Non posso, ovviamente, svelare nulla, ma ho pensato che la misura della verosimiglianza fosse stata abbondantemente superata. E anche se nella vita una tale quantità di sfortuna può capitare, in un romanzo, essendo il risultato di un atto creativo ponderato, mi aspetto qualcosa di diverso. Mi è mancato l'equilibrio. Avrei voluto fermarmi prima di schiantarmi contro la mia incredulità. La magia si è interrotta, ma vi assicurò che fino a quando è durata è stata incredibile.
Il voto non è che il risultato di una formula matematica: credo di aver letto due diversi romanzi e 5 + 2 fa... 
 
 
 
 
 
 
Vi lascio qui di seguito il prospetto degli altri appuntamenti di gennaio di questa rubrica:
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Commenti

  1. Però non deve essere male, disgrazie a parte

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    1. Io leggerò di sicuro anche l'Usignolo, magari è più bilanciato.

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  2. L'Usignolo mi era piaciuto, questo....eh, che dire, il finale che prospetti nella tua recensione non mi fa ben sperare, sai quanto io ci tenga a leggere storie realistiche. Lo metto in stand by. Un bacio.

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    1. Non possiamo leggere tutto no? Se vuoi il finale te lo racconto io! ;-)

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  3. Sono d'accordo con Patrizia, disgrazie a parte mi è venuta voglia di leggerlo, quindi grazie!

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Bellissima recensione Lea. Malgrado gli eventi sfortunati mi hai fatto venire voglia di leggerlo.

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    1. Grazie Laura. Effettivamente è stato una bella lettura, nonostante tutto. Tanti libri che leggo non si avvicinano minimamente alla bellezza che questo raggiunge fino ai 3/4 della storia.

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  6. ho provato una tale angoscia solo a leggere la sinossi del libro che la metà basta.
    scherzi a parte credo sia un libro poco adatto alla mia indole, credo mi farebbe stare malissimo. mi spiace per la delusione finale perché un libro che prende con un impatto emotivo così forte si spera sia degno dalla prima all'ultima riga.
    recensione bellissima Lea.

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    1. Grazie Chicca, comunque pure io per un po' voglio leggere cose più tranquille. Non dico senza tensione, ma almeno senza il dubbio che irrompa un orso a sbranare la protagonista.

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  7. Sono sincera: la trama non mi convince tanto (mi ricorda un po’ shining) però devo ammettere che per come ne parli mi hai incuriosita molto!!

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    1. Shining devo ancora leggerlo e non ho nemmeno mai avuto il coraggio di guardare il film. Qui il sovrannaturale non è presente: solo tanta sfortuna e pazzia tutte umane.

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  8. Interessante questo libro! PS quindi non sono l'unica che finge grande stanchezza per chiudermi in camera a leggere :P

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  9. Terribile quando una lettura ti entusiasma e poi tutto si dissolve

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  10. Lea che peccato, partito così bene! Di questa autrice vorrei leggere L'Usignolo perché ne ho sentito parlare solo bene. Magari prima mi butto su quello

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    1. L'Usignolo voglio leggerlo anch'io, ma è sempre in prestito accidenti.

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  11. Fino a metà della tua recensione ero tentata, proseguendo mi sono ricreduta.

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  12. Autrice che non conosco nemmeno io mi sa ma che per ora non ho intenzione di conoscere.

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    1. Sei giovane quindi chissà. Scritto da una di ottanta anni sarebbe stato più perentorio. Ciao

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  13. Mi ispira molto, peccato per il finale. Ciononostante mi piacerebbe leggerlo, perché sembra una lettura molto intensa.

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  14. Di questa autrice non ho letto nulla anche se il suo primo romanzo, "L'usignolo", mi ispirava parecchio. Per ora passo ma non si sa mai.

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  15. Le tue recensioni sono sempre così ILLUMINANTI,sia in positivo che in negativo,che è impossibile non tenerne conto in un’eventuale scelta. Forse leggerò prima l’altro... grazie!

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  16. Non ho letto ancora nulla di questa autrice ma ho L'usignolo nel lettore pronto. Concordo quando dici che troppi eventi, soprattutto sfortunati, anche se verosimili, fanno un po' storcere il naso in un libro

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    1. Effettivamente anche troppi eventi positivi mi avrebbero disturbata.

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  17. Le troppe tragedie fanno storcere il naso anche a me. Questo libro mi incuriosiva molto, ma credo che proverò con l'altro suo romanzo.

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  18. La tua recensione mi ha incuriosita...non conosco l'autrice ma mi spaventa la mole di "disgrazie" presenti in questo libro. Ultimamente ho bisogno di letture UP , se posso scegliere.

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    1. Ti capisco benissimo. Io ho mi sto "decomprimendo", mi si passi il termine. ;-)

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  19. io l'ho adorato questo libro...poi amo molto i paesi freddi e l'Alaska è uno dei posti che un giorno vorrei visitare. Bellissima recensione

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  20. Quando è uscito questo romanzo non ho voluto leggerlo, un po' per mancanza di tempo, un po' per mancanza di voglia. Leggendo le tue parole, fino quasi alla fine, mi sono detta di aver fatto una cavolata, che avrei dovuto leggerlo, poi leggendo la parte finale della tua recensione, ho capito che probabilmente non è il momento di questo romanzo. Non so se lo leggerò, ma la tua è davvero una bella recensione.

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