La Chiacchiera - Speciale Marchettari

Buon sabato a tutti! Oggi per voi un post particolare, una chiacchiera speciale tra me, B come Bacci, e Laura, LL come La Libridinosa, su un tema piuttosto spinoso che ci riguarda da vicino.

LL: ciao, marchettara!

B.: Non ero scialletta? Mò pure marchettara?

LL: Scialletta e marchettara! Sei felice?

B: Una Pasqua proprio. Qualche altro appellativo? Abbonda, tanto qui è tutto gratis

LL: Non parliamo di Pasqua, che ancora aspetto i buoni di quella minchia di Pernigotti. Comunque qua di gratis c’è solo il nostro LAVORO. E stavolta sottolineo la parola lavoro, visto che ci perdiamo ore, sonno e salute!

B: A parte il fatto che LAVORO e GRATIS sono due parole incompatibili nella stessa frase, ma noi che tutto possiamo, abbiamo pure il potere di renderlo reale. Poi su quello che ci perdiamo, io provo a perdermi pure la famiglia, ma li ritrovo sempre qua…

LL: pure tu, eh? Senti, prima di proseguire, mi spieghi che ci fai tu qui al posto di Lallina?

B: Lallina è rinchiusa a Guantanamo e dato che sono stufa di sentirti piangere per la solitudine, sono arrivata a tenerti compagnia. Contenta?

LL: io veramente ridevo, guarda! Vabbè, vuoi spiegare al mondo perché ti ho dato della marchettara? Sia mai si facessero idee strane!

B: qui ci vorrebbe Grazia a fare un bel riassunto, perché si tratta di qualche ora di discussione da ridurre in poche righe e la sintesi non è propriamente il mio forte. Comuuuuuunque, due sere fa si è scatenata una diatriba tra una “guru” del mondo dell’informazione e una blogger, dove la prima sosteneva che chi riceve un libro, sia anche in formato ebook da 0,99 centesimi, per parlarne sul proprio blog, stia sostanzialmente facendo marchette, mentre la seconda sostiene che la questione non stia esattamente in questi termini. Ergo, io che ricevo finanche cartacei, sarei appunto marchettara. Viiiiiistooooo che mi sono dilungata?

LL: Hai ragione, Grazia nei riassunti è imbattibile. Coooooomunque (oggi ci avanzano le vocali, ma stavano in offerta all’esselunga!), io che sono Blogger seria e professionale, prima di scrivere ‘sto post sono andata a riguardarmi il video incriminato e… pettate che mi mordo le mani, altrimenti degenero… Lasciamo perdere il tono usato dalla “guru” (che poi io ci terrei a sottolineare ancora una volta che l’ho sempre seguita e stimata, ma quel video a me le pelotas me le ha fatte girare e pure tanto!). La signora in questione, che si professa blogger, ma ha anche un’agenzia editoriale, parla di debito. Noi riceviamo un libro, quindi siamo in debito. In debito di che? Io sto svolgendo un servizio, che è quello di fornirti un parere su una tua pubblicazione. E come tale tu, Casa Editrice, autore, editor o quello che ti pare, questo servizio devi retribuirmelo. E come vuoi farlo se non con la copia del libro stesso? Non sono in debito con te, tu mi hai “pagata” per un lavoro. Soprassediamo sul fatto che lo stesso servizio se lo metti in mano ad una testata giornalistica o ad un’agenzia pubblicitaria, ti costi ben più che una copia!

B: La signora in questione sostiene anche che per rendere un servizio onesto le Case Editrici dovrebbero fornire pdf o copie staffetta. Ora, secondo lei, noi dovremmo “prostituirci” per una copertina rilegata? Sorvolando sul fatto che spesso a noi vengono dati, appunto, pdf o ebook e che le copie cartacee siano rare come i lama senza saliva… in ogni caso se un blogger è serio e onesto lo è anche con un cartaceo in mano, mentre se è marchettaro nell’animo lo è anche con un pdf. O no?

LL: Lo stai chiedendo a me? A me? Ti ricordi chi sono io? Ti ricordi chi ho stroncato io? No, perché se vuoi ti rinfresco la memoria, stella! Comunque sì, sta a noi avere un’etica e io ho sempre detto e sempre ribadirò, che la mia correttezza va innanzitutto ai miei lettori: mai mi sentirete dire che un libro è bello se mi ha fatto schifo! Indipendentemente dal fatto che questo mi sia stato inviato o meno dall’editore. Vorrei però sottolineare, visto che la signora in questione, durante il dibattito con Glinda ha cercato di ritrattare le sue parole, che la frase nel video è: “Se il regalo è un compenso per scrivere una recensione, quella non è più una recensione ma si chiama MARCHETTA”. Io non so tu, Bacci, ma personalmente mi sento un tantino offesa!

B: un tantinello pure io, anche perché mi pare di svalutarmi un pochetto a vendermi per un ebook. E vogliamo parlare del fatto che, sempre la suddetta signora, sostiene che noi blogger dovremmo essere ricompensati dagli utenti? Ora, voi ditemi (senza insulti, please) se noi mettessimo il ticket di ingresso al blog, come a Venezia, quanti di voi cliccherebbero il tastino? Manco se mostrassimo le gemelle, mi sa...

LL: io non ti pago per leggerti, anche perché ho le chiavi, entro dalla porta secondaria! Comunque, sperando che la gente non ci stia insultando, sono io la prima che non pagherebbe nessuno di voi per leggere le vostre recensioni, ma mica perché mi facciano schifo, semplicemente perché, citando una signora incontrata all’Università di Savona e che mi fece rimediare una barbina figura: “I blog sono delle stanze” (sì, la mia è aperta, ok?!). Ma la signora si chiede anche come un blogger decida di gestire il suo spazio. Nello specifico: parli solo di libri che ricevi gratis? Non parli dei libri che non ricevi gratis? E come parli di libri brutti che ricevi gratis? (Ora mentre io bestemmio in privato, la Bacci vi risponde!).

B: E come ne dovremmo parlare? Allo stesso identico modo di quelli che non riceviamo gratis! E sorvoliamo sul fatto che dei libri che leggiamo la GRAAAAAAAAN parte li compriamo (Zitta! Non dire quanti ne ho comprati e non ancora letti, ti ricordo che il Santo passa dal blog e legge. Vorrai mica farmi divorziare?)

LL: OTTANTASEI! Ciao Santo, tutto bene?! No, tranquillo, 86 sono i miei. Che poi, 86 quando li ho contati un mese, nel frattempo mica ho smesso di comprare. Ecco, ciò che vorrei fosse chiaro sempre alla solita signora è che noi compriamo almeno il 95% dei libri che leggiamo. Anzi, mi spiego meglio: vedo libro che voglio, scrivo alla CE che mi risponde picche (quando è così gentile da rispondermi!) e io che faccio? Vado in libreria o su Amazon e lo compro! Ho speso dei soldi, eh, mica ci ho guadagnato! E se ci tiene così tanto ad avere una media, le dico che su 100 libri recensiti in un anno, almeno 85 sono stati acquistati da me o mi sono stati regalati da quelle disgraziate che mi impediscono di comprarli all’urlo di: “VEEEEEETOOOOO”. E giusto per rispondere a tutte le sue domande, le dico anche che se ricevo un libro da una CE e lo trovo brutto, lo dico senza mezzi termini.

B: vorrei aggiungere un’altra cosina, forse due. La prima è che se la cortese Casa Editrice mi regala un ebook di un libro che alla fine mi piace proprio tanto, lo vado a comprare in cartaceo perché ci tengo ad averlo e ammirarlo nella mia libreria. Capito come siamo brave a far le marchette? La seconda è questa: sempre in quel video viene fatta una netta distinzione tra blogger e influencer. Ora, l’inglese io non lo studio da un po’, ma a ricordo “influencer” non è colui che starnutendoti in faccia ti attacca l’influenza, ma è quella persona che con quello che dice o fa ti porta a tenere un determinato comportamento, per esempio io che faccio presente per quali motivi un libro mi è piaciuto potrei (uso il condizionale eh) indurre colui che mi legge ad acquistare il libro in questione. Io rimango comunque una blogger povera e disgraziata, ma questo comportamento indotto, esattamente come si configura?

LL: Etciù! Di base, stando a ciò che dice lei, noi siamo delle persone che hanno bisogno di un’aspirina! Perché, se ci ragioni, se anche solo una persona acquista un libro dopo aver letto una nostra recensione, l’abbiamo comunque influenzata e indotta all’acquisto (serve aspirina, signora?). A me, sarà che sono anziana e antica, il termine influencer fa tanto Ferragni, quindi io continuerò a definirmi blogger. Se poi alla “guru” non sta bene, saran pure cazzi suoi!

B: Tu sei vecchia dentro, ma questo è un altro discorso. E concordo con te che saran cazzi suoi, come sono cazzi nostri cercare di tenere una certa etica e coerenza quando scriviamo di libri, siano essi acquistati o “regalati”. E pur con dispiacere, alle volte, siamo sempre fedeli a noi stesse e ai nostri lettori. Almeno mi pare…

LL: Fedeli nei secoli, Bacci! Come i carabinieri e come Merlino! Ora, se a te non spiace, io avrei un pdf ricevuto da una CE su cui far marchette!

B: Mi sa che è lo stesso sul quale dovrò prostituirmi io. Vabbè che sò anziana, ma deprezzarmi così mi deprime proprio. 
Salutiamo chi ha avuto la pazienza di Giobbe ed è arrivato alla fine, se poi volesse anche dirci cosa ne pensa di questa questione, noi rispondiamo eh.

LL: ecco sì, diteci: pandoro o panettone? Buona giornata a tutti, eh!

B: Cretina o demente? Ciao a tutti!



Commenti

  1. Come ho detto alla Libridinosa: sono blogger da poco e ho aperto il mio spazio per non esaurire i miei adorati Coso e Cosino con le mie chiacchiere librose. Non pensavo di diventare marchettara...

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  2. Vedi i casi della vita? Una pensa di parlare liberamente di libri e invece...

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  3. Ciao! Sono Paola, non ho un blog e non ho visto il video incriminato, però posso dire che da lettrice dei blog, una volta che ho individuato un blog che parli di libri e che mi piace, un blog scritto da una persona che ha gusti almeno un po' simili ai miei, leggo tutte le recensioni e non ho mai dubitato dell'onestà di chi scrive. Vedo che se il libro recensito è una copia omaggio viene ringraziata la casa editrice ma vedo che il libro viene recensito con la serietà che ho sempre incontrato, non è che alla copia omaggio sia attribuita automaticamente la valutazione massima. Comunque, care blogger, vi comunico tutta la mia stima perché ammiro il vostro impegno nel recensire libri per amore dei libri. Non mi pongo neanche il problema di come si usi la parola "influencer" ma posso dire che quando leggo una bella recensione ne tengo conto, se c'è scarico subito l'estratto del libro come promemoria, lo leggo e decido se comprare il cartaceo o l'ebook. Grazie a voi ho scoperto tanti libri belli e ho condiviso il piacere di scambiare pareri e chiacchiere su una bella lettura. Non sempre commento ma mi piace molto leggere i pareri dei miei blogger di fiducia per cui grazie ancora e, secondo me, il problema delle marchette non sussiste.

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    1. Questi attestati di fiducia e stima sono il motivo che ci fa continuare con entusiasmo a parlare della nostra più grande passione e a farlo sempre con la massima onestà e rispetto per chi ci legge.
      Grazie davvero

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  4. Il problema c'è per il semplice fatto che alcuni blog per organizzare blog tour (perché fanno banner dedicati e a loro modo fanno le influencer) o anche una semplice recensione si fanno pagare un tot. Per esempio c'è Io Leggo che è quasi diventato un editoriale perché si deve pagare un tot. Per avere la recensione è per essere come dire pubblicizzati su questo sito. È per questo che si rea confusione nella mente di qualcuno dicendo che tutti fanno "marchette" facendo rientrare nella categoria anche quelli che chiedono o ricevono copie gratuite. Con l'unica differenza che voi lo fate gratis et amore dei

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    1. Ci fa molto piacere constatare che il fatto che ci mettiamo passione, amore e onestà arrivi a chi ci legge. Grazie per averci dato il tuo parere e per essere una presenza costante

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  5. Ora giuro che mi riprendo dal ridere e scrivo un commento serio.
    Allora *si chiarisce la gola* partiamo dalla fine per dire che io sono, come voi, una Blogger e che MAI NELLA VITA, mi farò dare della "influencer". Non perché reputo le influencer fuffa, per carità, ma un'influencer prende il libro/prodotto, scatta una foto bellina (magari con tette/addominali come sfondo) scrive un topic yeeahhh su instagram è finisce lì. Noi blogger, oltre alla foto (io senza tette in sfondo o solo quelle si vedrebbero), ci sbattiamo per diverso tempo, proviamo, leggiamo, analizziamo, ci informiamo, ci confrontiamo per esprimere il nostro libero pensiero. Quindi no, non siamo influencer, siamo blogger. E scusate se è poco!
    Per quanto riguarda la questione delle "marchettare" è risaputo che alcune lo siano, ma generalizzare non è mai la soluzione. Ci sono blogger serie che prendono seriamente il loro ruolo e blogger marchettare, ma a mio avviso le marchettare si riconoscono da lontano.
    Inoltre in tutta questa faccenda del ricevere prodotti/libri dalle aziende/ce chi ci guadagna non siamo certo noi visto che se il prodotto/libro vale davvero e noi lo diciamo, chi vende prodotto o libro non siamo certo noi. Quindi secondo la teoria della "guru" io dovrei vendere la mia faccia, per un pdf o per una crema viso che mi potrei anche comprare, per far guadagnare infine la ce o l'azienda? Io alla mia faccia ci tengo quindi, grazie ma no grazie.
    Per non parlare delle aziende che mi contattano dicendo però se non ti piace non scrivere nulla! Allora fai una cosa: non me lo mandare proprio che non ci tengo!
    Come sempre io non ho il dono della sintesi, ma tutto questo è per dire che si: sono d'accordo con voi in ogni cosa . La gente prima di parlare a vanvera dovrebbe contare fino a mille milioni è forse le passa la voglia, ma si sa questo genere di video fanno visualizzazioni bomba e con un certo numero di visualizzazioni YT ti da anche soldini, quindi in fin dei conti... chi è la marchettara?
    Io, ovviamente, che sul mio blog parlo sia di libri che di beauty. *alza gli occhi al cielo*
    Siete grandi ragazze, adoro questi vostri post! Ora smetto di scrivere giuro (il commento più lungo del post, Santo cielo!)
    Ah comunque per me pandoro E panettone. A Natale puoi! :*

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    1. Innanzitutto benvenuta nel team #pandoroopanettonebastachesimangi, e poi direi che hai centrato perfettamente la questione (sintesi a parte ;) ). La cosa che più ci ha fatto saltare la mosca al naso è stata proprio il fare di tutta l'erba un fascio, il non considerare che ci sono modi e modi di fare le cose e che, classificazioni a parte, noi che ci mettiamo faccia e anima in quello che facciamo riceviamo come unica (e appagante) ricompensa la stima dei nostri lettori.
      Un bacio

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  6. partendo dal presupposto che a non mi frega un fico secco di quelli che pensano queste minchiate - perchè sono minchiate - primo perchè se voglio un libro lo compro e basta, secondo le biblioteche milanesi sono strafornite e parliamoci chiaro non ho bisogno che me ne regalino, terzo non mi paga nessuno e mai ho preteso soldi o libri per delle recensioni positive. se un libro mi piace benj, se non mi piace lo dico e amici come prima. io leggo perchè sono una lettrice, amo i libri , sono felice se una CE mi spedisce un pdf-ebook-cartaceo da leggere e la recensione la scrivo prima di tutto per me stessa e per i lettori che mi seguono, ma lo faccio con coerenza e con serietà. non ho visto il video e non so chi sia la guru, sinceramente ne faccio anche e meno, perchè se ha detto queste cose, vuole dire che, povera lei, nella sua vita ha incontrato solo pessime persone. Io sono una persona seria, lo so io e tanto mi basta, lei che se ne andasse pure nel paese dei balocchi.

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    1. Amen sorella ;)
      Una cosa che non è chiara a chi parla di marchette è che noi siamo prima di tutto lettori, lettori forti, e che blog o meno i libri ce li siamo sempre procurati: in libreria, in biblioteca o da amici. E abbiamo sempre espresso il nostro personale (e non universale) parere sulle letture. Una di noi due, poi è anche bibliotecaria: che sia un'aggravante?
      Un bacione Chicca

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  7. Ciao!
    Inutile che stia a ripetere quello che avete già detto: vi basti sapere che ho usato più o meno le vostre stesse parole ieri sera, confrontandomi a proposito di questo argomento. Fa abbastanza schifo essere messi nel calderone con chi si comporta in modo poco trasparente, lo riconosco, ma penso che quando uno sa come svolge il proprio lavoro (e ne è, giustamente, orgoglioso), quando ci si impone una certa etica personale (non è una cosa riservata a certe categorie solo perché sono obbligati a studiare deontologia e a dare esami al riguardo ogni tot), allora dovrebbe solo farsi una sana risata alla faccia di chi fa certe affermazioni dimostrando di conoscere (o di voler vedere) solo una certa parte della questione.
    Per quanto riguarda me, poi, la faccenda è piuttosto anomala: io non ci metto nè la faccia nè il mio vero nome sulle recensioni che scrivo. Ma la schiettezza ce la metto. Forse anche troppa.
    Continuate così!
    Un bacio



    -Jules-

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    1. Grazie Jules,
      il post voleva proprio far emergere che lo sappiamo benissimo che i marchettari esistono, eccome, (anche tra chi studia deontologia) ma sarebbe stato doveroso in quel video, fare una distinzione e non buttare appunto tutti nello stesso calderone.

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  8. 86! ... Sembrava la risposta a quelli comprati dalla mia metà (sarebbe meglio il mio terzo)...
    Per un attimo mi è passata tutta la vita davanti.
    Non voglio sapere. Già guardo con terrore lo scafale liberato l'anno scorso dai giochi di Anna, quasi pieno. Se ce ne sono di non letti, affrettati perché e vendendo quelli che pagheremo la nuova libreria all'Ikea (e come sempre io passo gli atrezzi).

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    1. Ehiiiiii... i libri non si vendono! E comunque quella è la parte di eredità che ci spartiremo io e Annuccia quando tua moglie deciderà di passare a miglior vita (il più tardi possibile, spero, perché altrimenti io poi mi annoio!)

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  9. Come scritto dalla Libridinosa: quanto sono incazzata da uno a dieci? Perchè proprio mi sono stufata di sentirmi affibbiare appellativi generalisti o fatti da chi evidentemente ha il ciclo perenne stampato in fronte! Ok, ammetto che forse la descrizione non sia propriamente bella da immaginare :) Marchettare? Davvero? Svendersi per un libro a che pro se poi compriamo più libri di quanti in realtà ne riceviamo? Ma davvero è così strano essere onesti e trasparenti in qualcosa che, a conti fatti, non ci porta in tasca niente ( anzi dalla tasca escono volentiri questi maledetti denari? ). Non nascondo che ci sono buone esponenti della categoria ( marchettare intendo ), ma si espongono da sole e si fanno pure riconoscere: libri ricevuti uguale recensione positiva, followers comprati su instagram... Lettori, aprite gli occhi! Alle case editrici nemmeno mi rivolgo che temo sia tempo perso! Uniamo le forze, ragazze!!!

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    1. Noi continueremo come abbiamo sempre fatto, almeno potremo guardarci allo specchio serenamente.
      Ah, e la tua incavatura, secondo me arriva a venti...

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