Una stella senza luce - Alice Basso

Titolo: Una stella senza luce • Autore: Alice Basso • Editore: Garzanti • Data di pubblicazione: 12 maggio 2022 • N.pagine: 320 • Copertina flessibile € 16,90 • Ebook € 9,99 

TRAMATorino, 1935. Il lunedì di lavoro di Anita inizia con una novità: Leo Luminari, il più grande regista italiano, vuole portare sul grande schermo uno dei racconti gialli pubblicati su «Saturnalia», la rivista per cui lei lavora come dattilografa. Il che significa poter curiosa - re dietro le quinte, intervistare gli attori e realizzare un numero speciale. Anita, che subisce il fascino della settima arte, non sta nella pelle. L’entusiasmo, però, dura solo pochi giorni, finché il corpo senza vita del regista viene ritrovato in una camera d’albergo. Con lui, tramonta il sogno di conoscere i segreti del mondo del cinema. Ma c’è anche qualcosa che inizia in quell’esatto istante, qualcosa di molto pericoloso per Anita. Perché dietro la morte di Luminari potrebbe nascondersi la lunga mano della censura di regime. Anita e il suo capo, Sebastiano Satta Ascona, devono evitarlo: hanno troppi segreti da proteggere. Non rimane altro che indagare, ficcando il naso tra spade, parrucche e oggetti di scena. Tra amicizie e dissapori che uniscono e dividono vecchi divi, stelle che, dopo tanti anni lontano dai riflettori, hanno perso la luce. Ogni passo falso può essere un azzardo, ogni meta raggiunta rivelarsi sbagliata. Anita ormai è un’esperta, ma questa volta è più difficile. Forse per colpa di quell’incubo che non le dà pace, un incubo in cui lei indossa l’abito da sposa, ma nero. Perché i giorni passano e portano verso l’adempimento di una promessa, anche se si vuole fare di tutto per impedire l’inevitabile.


Con "Una stella senza luce" siamo al giro di boa della serie nella quale Alice Basso dipinge sapientemente l'Italia fascista a cavallo tra gli anni '30 e '40, anni in cui la vita era scandita da imposizioni e obblighi e dove, se non si concordava con il pensiero di regime, bisognava fare molta attenzione a non scoprirsi, a non destare sospetti. 

In questa cornice si muove Anita Bo, esuberante fanciulla in età da matrimonio che, in barba alle convenzioni, decide di concedersi qualche mese di lavoro prima di convolare a giuste nozze con un rampollo di famiglia benestante, fedele seguace del Duce, Corrado Leone (non dei Leone delle pastiglie).
Anita diventa così dattilografa presso la redazione di "Saturnalia", rivista delle Edizioni Monnè, dove lavora a stretto contatto con Sebastiano Satta Ascona, traduttore di racconti gialli americani e autore di una serie di racconti con protagonista un poliziotto che porta in alto la reputazione fascista, in netto contrasto con quella che è la sua reale idelogia, che piò sposare solo attraverso i racconti di John Dorcas Smith, pseudonimo dietro il quale si nascondono proprio Sebastiano e Anita che usano questo stratagemma per raccontare recenti fatti di cronaca togliendo il velo della censura e dicendo le cose come effettivamente stanno.

Dopo aver raccontato del mondo della stampa e della realtà delle case chiuse, questo terzo romanzo è interamente dedicato al cinema, ricordando i tempi in cui Torino era la capitale del cinema, prima che tutto si spostasse su Roma e prima che venisse realizzata quella fucina di storie e grandi divi che è stata Cinecittà.
Anche in questa vicenda emerge preponderante il tema della censura fascista, con un cenno alla retata di intellettuali dalle posizioni alquanto critiche verso il regime, tra i quali Carlo Levi, Cesare Pavese e Giulio Einaudi.

Il mondo del cinema, con le sue crudeli regole e i suoi cliché che ancora oggi stentano a sparire (puoi far cinema solo se sei bello e aitante e, di conseguenza, se sei bello e aitante, sei automaticamente un "tomberdefàmm") è protagonista assoluto di questo terzo romanzo e, se questo può essere un succulento boccone per gli appassionati di cinema, al contempo crea pesantezza ai lettori che si sono affezionati alle vicende della bella dattilografa e del suo ombroso e affascinante capo, e alle curiosità sulla vita nell’Italia in pieno regime fascista.

Questo terzo capitolo lascia infatti poco spazio al giallo, nella soluzione del quale si è trovato un escamotage a mio avviso poco credibile, come anche alla ricostruzione storica così come l'avevamo conosciuta nei due capitoli precedenti. 

La narrazione si fa quindi a tratti lenta e quegli intercalari che tanto divertivano nei capitoli precedenti risultano a volte ridondanti, quasi fastidiose.

Il filo che unisce i vari romanzi, ossia le storie personali di Anita e Sebastiano, entrambi fidanzati ma inevitabilmente attratti uno dall'altra, in questo terzo romanzo subisce un assestamento, con l'unica scossa data dal cliffhanger nell'ultima pagina.

A risollevare un po' le sorti di una lettura difficoltosa, c'è una tenera storia d'amore negato e l'approfondimento del rapporto tra Sebastiano e il padre, dal risvolto commovente. 
Come potremmo scoprire nella nota a fine romanzo, tutta la narrazione è disseminata di “istereggs” sul cinema di quegli anni e i personaggi stessi sono ispirati a figure che hanno reso grande la settima arte, cosa inevitabile per una grande appassionata di cinema quale è Alice Basso e che ho particolarmente apprezzato.

Appuntamento quindi al prossimo romanzo, con l'augurio che le vicende di Anita ritornino alla verve dei primi due capitoli e che questo sia stato un respiro profondo in vista del rush finale.

Ringrazio la Casa Editrice per la copia




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