Pizzi neri e merletti grigi - Elisa Averna

Titolo: Pizzi neri e merletti grigi • Autrice: Elisa Averna • Editore: Nulla Die • N. pagine: 165 • Data di pubblicazione: 21 ottobre 2020 • Copertina flessibile: € 16,00

TRAMA
In una giornata di maggio del 1866 cinque minuti rivoluzionano la vita di Teresa Baldeschi, giovane ricamatrice di abiti da lutto. Teresa, preso posto sul treno che avrebbe dovuto condurla presso una vedova sua cliente, si addormenta e al suo risveglio trova attorno a sé una situazione totalmente nuova. Non è nel treno in cui è salita, ma in un treno del tutto diverso. Apprende dai passeggeri di essere nel 2023. Sconvolta, scende alla prima stazione, per poi risvegliarsi nuovamente nel suo tempo. Teresa nel raccontare la sua straordinaria esperienza non viene creduta dalla famiglia che la fa internare nel manicomio Santa Margherita di Perugia, dove la donna riesce a sopravvivere per vent’anni. Consapevole di non essere pazza e di aver viaggiato nel tempo, Teresa scrive le sue memorie nella speranza di un riscatto. "Pizzi neri e merletti grigi" più che un libro di fantascienza è un viaggio nella presunta follia umana e in ciò che l’uomo non è in grado di spiegare.

Il titolo di questo romanzo è riconducibile al lavoro svolto dalla protagonista, Teresa Baldeschi, la ricamatrice di abiti da lutto, e l'episodio che ne dà l'avvio è sicuramente singolare.

Siamo nel 1866 e Teresa si trova su un treno che la sta portando da Perugia ad Arezzo per consegnare un abito da lutto a una vedova, amica di famiglia; durante il tragitto si appisola e quando si risveglia intorno a lei è tutto cambiato, disorientata inizia a notare elementi mai visti prima (cellulari, cuffie, numerosi oggetti in plastica, materiale a lei sconosciuto), facendo domande a chi si trova in treno con lei e la guarda divertito, scambiandola per una cosplayer o una fuori di testa, scopre di essere stata catapultata nel 2023 (ma senza pandemia, magari è di buon auspicio!)

Potete immaginare lo shock che vive Teresa, la quale scende appena possibile dal treno e vaga stranita fino ad essere talmente sopraffatta dalle emozioni da svenire. Quando si riprende tutto è tornato alla normalità, è di nuovo nel suo tempo incapace di realizzare se quanto vissuto sia o meno reale. Questo cruccio la tormenta nei mesi a venire, il dubbio la divora, tanto da causarle violenti incubi notturni.

"La mia parte emotiva credeva alla mia storia. La mia parte razionale, no."

Bisognosa di un confronto decide di confidarsi con una delle sorelle, confidando nella sua discrezione, commettendo però un errore madornale che le costerà l'isolamento e il ricovero in un manicomio.

Il punto focale di questo romanzo non è, a mio avviso, la veridicità dell'esperienza vissuta e raccontata da Teresa in questo memoriale, quanto il percorso di vita che ne consegue.

È un romanzo sulla condizione di vita femminile nel periodo a cavallo tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900, sui pretesti che venivano usati per togliere di mezzo donne che non corrispondevano al prototipo di perfetto angelo del focolare, che avevano delle piccole manie o erano semplicemente malinconiche, bisognose di momenti di solitudine, rinchiudendole in manicomio. Altro tema centrale è lo standard di vita nei manicomi femminili a quel tempo, dove si vivevano violenze fisiche e psicologiche, privazioni e umiliazioni ricorrenti, dove l'ultimo obiettivo pareva essere la riabilitazione delle pazienti.

"Il dialogo con la propria follia sommato al dialogo con la follia degli altri diventa un coro di solitudini. L'abisso del dolore si dilata e si amplifica per divorarti dall'interno. L'infinitezza del dolore diviene l'unica e sola compagnia."

Teresa è il simbolo della forza delle donne che pur isolate e discriminate trovano dentro di sè le motivazioni per rialzare la testa e continuare a lottare per la propria salvezza. Un altro elemento che trova conferma tra queste pagine è il potere salvifico dell'amicizia, attraverso il racconto del rapporto tra Teresa ed Evelina, conosciuta tra le mura del manicomio: l'unione di due solitudini che traggono forza l'una dall'altra pur mantenendo integra la propria identità.

Infine, l'incontro tra Teresa e il professor Mureau è la molla che darà una svolta alla sua vita e a quella di molte altre donne, e che metterà in luce l'importanza della psicoterapia, qui ai suoi albori, nel percorso di riabilitazione dei pazienti psichiatrici, siano essi reali o solo ritenuti tali dalla società in cui vivono. 

Scritto in forma di memoire, con uno stile scorrevole e un linguaggio perfettamente aderente al periodo in cui si svolge la narrazione, "Pizzi neri e merletti grigi" pur nella sua brevità racchiude diversi temi importanti, dando ottimi spunti di riflessione, oltre ad intrattenere piacevolmente il lettore.

Ringrazio l'autrice per avermi fornito la copia del romanzo




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