Il grido della rosa - Alice Basso

Titolo: Il grido della rosa • Autrice: Alice Basso • Editore: Garzanti • N.pagine: 302 • Data di pubblicazione: 20 maggio 2021 • Copertina flessibile € 16,90 • Ebook € 9,99

TRAMA

Torino, 1935. Mancano poche settimane all'uscita del nuovo numero della rivista di gialli «Saturnalia». Anita è intenta a dattilografare con grande attenzione: ormai ama il suo lavoro, e non solo perché Sebastiano Satta Ascona, che le detta la traduzione di racconti americani pieni di sparatorie e frasi a effetto, è vicino a lei. Molto vicino a lei. Alla sua scrivania Anita è ancora più concentrata del solito, ancora più immersa in quelle storie, perché questa volta le protagoniste sono donne: donne detective, belle e affascinanti, certo, ma soprattutto brave quanto i colleghi maschi. Ad Anita sembra un sogno. A lei, che mal sopporta le restrizioni del regime fascista. A lei, che ha rimandato il matrimonio per lavorare. A lei, che legge libri proibiti che parlano di indipendenza, libertà e uguaglianza. A lei, che sa che quello che accade tra le pagine non può accadere nella realtà. Nella realtà, ben poche sono le donne libere e che non hanno niente da temere: il regime si fregia di onorarle, di proteggere persino ragazze madri e prostitute, ma basta poco per accorgersi che a contare veramente sono sempre e solo i maschi, siano uomini adulti o bambini, futuri soldati dell'Impero. E così, quando Gioia, una ragazza madre, viene trovata morta presso la villa dei genitori affidatari di suo figlio, per tutti si tratta solo di un incidente: se l'è andata a cercare, stava di sicuro tentando di entrare di nascosto. Anita non conosce Gioia, ma non importa: come per le sue investigatrici, basta un indizio ad accendere la sua intuizione. Deve capire cosa è successo veramente a Gioia, anche a costo di ficcare il naso in ambienti nei quali una brava ragazza e futura sposa non metterebbe mai piede. Perché la giustizia può nascondersi nei luoghi più impensabili: persino fra le pagine di un libro.
Ci sono libri che intrattengono, libri che divertono, libri che emozionano, che mettono ansia o rilassano, che insegnano qualcosa o fanno riflettere.
Alle volte in un libro si riescono a trovare contemporaneamente due o tre di queste caratteristiche, difficilmente ne troveremo di più. Alice Basso è in grado di riunirle tutte in un solo libro, e moltiplicarle per il numero di libri che compongono la serie.

Quanto potere in una fanciulla formato mignon, vero? (No, Alice, i tacchi non bastano)
Eppure ve lo posso assicurare, i libri di Alice Basso sono in grado di raccontare la società - quella attuale nella serie dedicata a Vani Sarca, e quella dell'Italia nel periodo fascista nella serie dedicata ad Anita Bo - facendo riflettere, divertendo, intrattenendo, emozionando e facendo anche trattenere il respiro, in alcuni punti.

"Il grido della rosa" inizia esattamente dove è terminato "Il morso della vipera": ritroviamo Anita a quattro mesi dal matrimonio attraverso il quale diventerà la signora Leone (no, non quelli delle caramelle), sempre meno convinta di voler diventare una brava moglie e madre e sempre più appagata dal suo lavoro di dattilografa.
Un caldo torrido sta infuocando Torino, un nuovo numero di Saturnalia sta per uscire e Monné, il datore di lavoro di Anita, cerca nuove storie rivolte anche un pubblico femminile, per battere il suo acerrimo nemico Pitigrilli; in tutto ciò viene ritrovato il cadavere di una ragazza madre riverso all'esterno di una villa, proprio mentre i proprietari stanno festeggiando l'adozione del figlio  della vittima.

Sia Anita che Sebastiano (Satta Coso, il socio di Monné) non vedono chiaro nella vicenda e quale pretesto migliore per emulare i detective letterari che popolano i racconti di Saturnalia e buttarsi a capofitto in una nuova indagine?
"La valanga parte da una palla di neve e finisce per travolgere un villaggio. Hai voglia a reprimere, trattenere, combattere le cose, quando devono succedere, succedono."
Questa volta Anita e Sebastiano si ritroveranno a spulciare indizi che li porteranno in luoghi non propriamente raccomandabili, a raccogliere "il grido" che verrà lanciato silenziosamente da chi non può esporsi e attraverso la loro indagine scopriremo un altro pezzetto di storia della nostra Italia.
Scopriremo come un bel tappeto dal nome ONMI, ossia Opera Nazionale della Maternità e Infanzia, nasconda sotto un bel po' di polvere e sporcizia varia, conosceremo l'altro lato della "sicurezza" che offrivano le case di tolleranza e realizzeremo che la condizione delle donne nel 1935 non era certamente felice, ma nemmeno tanto lontana da quella attuale.

Una delle considerazioni che  mi sono ritrovata a fare più spesso durante la lettura è stata proprio questa: "Siamo proprio sicuri che le cose siano cambiate?" Certo, alcuni diritti sono stati riconosciuti, ma da qui a dire che siamo arrivati a buon punto, ce ne passa.

Tornando ai nostri protagonisti, in questo secondo capitolo troviamo una Anita meno frivola e più concreta, una Clara più defilata rispetto al romanzo precedente, ma sempre presenza costante e imprescindibile, una Candida sempre più agguerrita nel combattere le storture del periodo storico e un Sebastiano alle prese con una questione personale molto delicata che lo rende più ombroso del solito.

Dei personaggi che crescono, così come si amplia il quadro storico nel quale si muovono, una scrittura frizzante e ironica, numerosi rimandi letterari e cinematografici, rendono questo romanzo una lettura che mi ha appassionata e coinvolta, così come il colpo di scena finale mi ha lasciata appesa come un lenzuolo al vento in attesa del terzo capitolo!
Se non avete ancora fatto la conoscenza di Anita fatevi un favore, andate in libreria e recuperate!

Ringrazio la Casa Editrice per avermi fornito la copia cartacea






Commenti

  1. Ho sia questo, sia il precedente! Penso proprio che li leggerò a breve, ho bisogno della leggerezza intelligente della Basso!

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    1. E fai bene! È uno dei pochi autori che riesce ad affrontare temi importanti con leggerezza ma senza banalizzarli

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