Il guardiano dei coccodrilli - Katrine Engberg




Trama: Davanti al corpo tagliuzzato di Julie, giovane studentessa trovata morta nel suo appartamento, la polizia di Copenaghen non ha risposte: la sola traccia lasciata dall'assassino sembra essere il misterioso disegno, simile a un origami, che la lama di un coltello ha inciso sul viso della ragazza. A guidare le indagini è l'investigatore Jeppe Korner, affiancato da Anette Werner: lui - con l'aria del classico sbirro separato -“ in profonda crisi di autostima, lei energica e dirompente, sempre di buonumore. La loro attenzione si concentra sulla padrona di casa, che vive al terzo piano della stessa graziosa palazzina in cui è stato rinvenuto il cadavere, nel centro storico della capitale danese. Docente di letteratura in pensione con la tendenza a organizzare scintillanti cene mondano-artistiche, Esther de Laurenti si rivela infatti essere un'aspirante scrittrice di gialli. E, curiosamente, l'omicidio di cui si legge nel manoscritto a cui sta lavorando ricalca esattamente le modalità  con cui è stata uccisa la sua inquilina. Un collegamento tra finzione e realtà  troppo clamoroso perché possa essere ignorato.

Titolo: Il guardiano dei coccodrilli - Autore: Katrine Engberg - Casa editrice: Marsilio - Anno pubblicazione: 2020 - Pagine: 376

Questo è il primo di una serie di gialli ambientati in Danimarca, a Copenaghen per l'esattezza. Non c'era bisogno di altro per convincermi a leggerlo, senza contare che un giallo ogni tanto mi aggrada. A dire il vero sono abbastanza esigente quando si parla di questo particolare genere letterario: ho bisogno di un investigatore credibile e di una trama che non si sfilacci e che non serva solo a mettere in risalto l'investigatore stesso. Con questo suo primo libro la scrittrice dimostra di essere a proprio agio con tutte le caratteristiche del genere. Mi sono piaciuti molto i due poliziotti Jeppe e Anette. Lui tormentato, sofferente, appena scaricato dalla moglie, lei allegra, un filino volgare, vorace e soddisfatta del proprio matrimonio. Per nulla simpatica Anette, ma tosta, molto fragile e umano Jeppe, ma intuitivo. Sbagliano e litigano tra loro, ma sono a tutti gli effetti un'originale coppia investigativa, così come sono ben delineati gli altri personaggi della centrale che ruotano intorno a loro. Così ben costruiti che già ho voglia di incontrarli una seconda volta, alla prossima indagine, per seguire anche i possibili sviluppi delle loro storie personali. Devo dire che leggendo di Jeppe non potevo fare a meno di pensare al mio attore preferito che, sorpresa delle sorprese, è danese! Mi immaginavo un Mads Mikkelsen con i capelli decolorati e un'espressione dolente, quell'espressione che gli riesce tanto bene. Certo l'investigatore della Engberg è più giovane, ma questa fantasticheria ha reso la lettura ancora più coinvolgente. 
E il giallo? Ben congegnato, con una malizia e un intento omicida che parte da molto lontano, da questioni non risolte, da sensi di colpa e da scelte sbagliate, rimpiante e poi corrette quando non possono che portare a tragedie, soprattutto se esiste un burattinaio crudele che sa muovere i fili delle altrui esistenze. Sesso, potere e amore. 
Cooprimaria una scrittrice avanti con gli anni e forse troppo affezionata alla bottiglia: Esther de Laurenti stava scrivendo un giallo che poi si è rivelato un suggerimento per l'assassino. Oppure no?
L'indagine ci accompagna attraverso diversi luoghi simbolo di Copenaghen fino alla periferia, in un'atmosfera estiva lontana dalle temperature a noi familiari. Una città che affascina, vicina e lontana al contempo, nordica e fortemente europea. Perfetta.
Una lettura molto piacevole ed intrigante. Attendo con curiosità il prossimo romanzo per capire se ci sarà un ulteriore passo in avanti che alzerà il livello del mio appagamento. Con Hakan Nesser come termine di riferimento, l'asticella è fissata molto in alto.





 

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