Aurora nel buio - Barbara Baraldi

Come avrete visto nei giorni scorsi nei blog de La Libidinosa e La biblioteca di Eliza settembre ha visto il ritorno della rubrica "Bookswiffer" quella che ci fa impugnare il piumino e togliere la polvere a cinque titoli che giacciono in libreria da tempo immemore: uno sarà il prescelto, gli altri torneranno a far compagnia a Whisky il ragnetto per un altro po' di tempo.

E la scelta di Laura de La biblioteca di Eliza è caduta su:


Titolo: Aurora nel buio • Autore: Barbara Baraldi • Editore: Giunti Editore • Collana: Le chiocciole • Data di pubblicazione: 31 gennaio 2018 • N.pagine: 487 • Copertina flessibile € 10,00 • Ebook € 4,99

TRAMA
Aurora Scalviati era la migliore, fino al giorno di quel conflitto a fuoco, quando un proiettile ha raggiunto la sua testa. Da allora, la più brava profiler della polizia italiana soffre di un disturbo bipolare che cerca di dominare attraverso i farmaci e le sedute clandestine di una terapia da molti considerata barbara: l’elettroshock. Quando per motivi disciplinari Aurora viene trasferita in una tranquilla cittadina dell’Emilia, si trova di fronte a uno scenario diverso da come lo immaginava. Proprio la notte del suo arrivo, una donna viene uccisa. Il marito è scomparso e l’assassino ha rapito la loro bambina, Aprile, di nove anni. Su una parete della casa, una scritta tracciata col sangue della vittima: «Tu non farai alcun male». Aurora è certa che si tratti dell’opera di un killer che ha già ucciso in passato e che quella scritta sia un indizio che può condurre alla bimba, una specie di ultimatum… Ma nessuno la ascolta. Presto Aurora capirà di dover agire al di fuori delle regole, perché solo fidandosi del proprio intuito potrà dissipare la coltre di nebbia che avvolge ogni cosa. Solo affrontando i demoni della propria mente potrà salvare la piccola Aprile ed evitare nuove morti…


Questi erano i titoli che avevo selezionato 

e finalmente, grazie a Laura,  sono riuscita anch'io a conoscere Aurora Scalviati, la profiler nata dalla penna di Barbara Baraldi che tanto mi incuriosiva, e devo dire che mi ha tenuto una buonissima compagnia.
Aurora è un personaggio complesso, una donna giovane ma dal passato pesante, un passato che continua a tormentarla e che la fa vivere con un senso costante di inquietudine e paure dalle quali è difficile liberarsi perché fortemente radicate in lei, come quel proiettile rimasto incastrato nella sua testa a perenne ricordo di quanto successo la notte che ha segnato il suo destino. Le cicatrici che porta sul volto sono ben poca cosa rispetto alle cicatrici dell'anima che non le permettono di fidarsi di nessuno, né di cercare conforto per paura di essere ulteriormente ferita.
Proprio per dare un taglio al passato e tentare di ricostruirsi una vita, accetta il trasferimento in un paesino della Bassa Emiliana, che un po' le somiglia, in quanto segnato dal terremoto le cui ferite sono ancora pulsanti di dolore. Ma il destino di Aurora è segnato dal buio e nemmeno questa nuova destinazione le darà quella tranquillità tanto agognata: la sera stessa del suo arrivo, infatti, si imbatterà nella scena di un delitto macabro, una donna brutalmente assassinata, inchiodata alla ringhiera della scala, con dei chiodi piantati negli occhi e una scritta con il sangue sul muro
"Tu non farai alcun male"
 Il marito e la figlia di nove anni, Aprile, scomparsi nel nulla. Per gli inquirenti arrivati sul posto la soluzione è chiara: il marito ha ucciso la moglie e rapito la figlia, ma l'istinto di Aurora dice tutt'altro.
Inizia così una corsa contro il tempo per stanare il "lupo cattivo" che nel frattempo uccide di nuovo.
Il lettore si ritroverà a volte anche a dubitare che gli accadimenti siano effettivamente reali e non frutto della mente di Aurora.
Alternate a queste vicende scopriamo la Bologna del 1300 dove la peste dilaga, attraverso i racconti di padre Egidio, un prete inquisitore, vicende che sembrano totalmente scollegate rispetto agli avvenimenti odierni, ma che verso la fine troveranno il giusto incastro.
Una narrazione che non lascia al lettore il tempo di respirare, perché ogni capitolo si conclude con un elemento in sospeso, un colpo di scena che apre la strada a nuovi interrogativi, uno stile degno dei più famosi thrilleristi stranieri per un thriller dalle tinte cupe, con sfumature dark e con una forte componente psicologica; e dopo aver sospettato di chiunque si arriverà ad un finale decisamente sorprendente.
L'unica nota che mi ha fatto un po' storcere il naso è stata la componente passionale che, pur se ridotta a un paio di pagine in totale, ho trovato superflua nell'economia del romanzo e descritta in modo poco concorde con il tono di tutta la narrazione. È anche vero che a me dà particolarmente noia dover trovare questo elemento inserito per forza in un thriller, lo trovo più godibile senza che debbano necessariamente scoccare scintille sul posto di lavoro (anche perché i posti di polizia nella realtà non pullulano esattamente di detective bonazzi, diciamocelo).
Un piccolo particolare che non inficia sicuramente la validità di una bella storia, scritta da un'abile penna, e che mette curiosità di conoscere meglio Aurora attraverso i romanzi seguenti.





Commenti

  1. Barbara è un'autrice bravissima, nonché una persona di una carineria davvero incredibile. Aurora era piaciuta molto anche a me. Ho gli altri due, e spero di leggerli presto.
    Nonostante il mio noto problema con i romanzi in serie (che testa che c'ho, lo so, lo so).
    Un abbraccio.

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  2. È stata decisamente una bella conferma, mi aspettavo un bel thriller e l'ho trovato. Anch'io prima o poi leggerò gli altri due, Aurora è un personaggio che merita di essere approfondito.
    Sulla carineria di Barbara, per quanto vedo dai social, non nutro dubbi.

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