Cambiare l'acqua ai fiori - Valérie Perrin

Trama: Violette Toussaint è guardiana di un cimitero di una cittadina della Borgogna. Ricorda un po’ Renée, la protagonista dell’Eleganza del riccio, perché come lei nasconde dietro un’apparenza sciatta una grande personalità e una vita piena di misteri. Durante le visite ai loro cari, tante persone vengono a trovare nella sua casetta questa bella donna, solare, dal cuore grande, che ha sempre una parola gentile per tutti, è sempre pronta a offrire un caffè caldo o un cordiale. Un giorno un poliziotto arrivato da Marsiglia si presenta con una strana richiesta: sua madre, recentemente scomparsa, ha espresso la volontà di essere sepolta in quel lontano paesino nella tomba di uno sconosciuto signore del posto. Da quel momento le cose prendono una piega inattesa, emergono legami fino allora taciuti tra vivi e morti e certe anime, che parevano nere, si rivelano luminose. Attraverso incontri, racconti, flashback, diari e corrispondenze, la storia personale di Violette si intreccia con mille altre storie personali in un caleidoscopio di esistenze che vanno dal drammatico al comico, dall’ordinario all’eccentrico, dal grigio a tutti i colori dell’arcobaleno. La vita di Violette non è certo stata una passeggiata, è stata anzi un percorso irto di difficoltà e contrassegnato da tragedie, eppure nel suo modo di approcciare le cose quel che prevale sempre è l’ottimismo e la meraviglia che si prova guardando un fiore o una semplice goccia di rugiada su un filo d’erba.

Titolo: Cambiare l'acqua ai fiori
Autore: Valèrie Perrin
Casa editrice: edizioni e/o
Anno pubblicazione: 2019
Pagine: 476


I romanzi destinati a sorprenderci e a regalarci un brivido si incontrano raramente e spesso per caso, cercando tra le novità in libreria, senza che nessuno ce li abbia consigliati. Sono doni preziosi, che ci sembrano più intimamente nostri perché li abbiamo scoperti in mezzo ad una moltitudine di cover sgargianti o di titoli ammiccanti. Abbiamo trovato il nostro diamante grezzo ed è venuto a noi come obbedendo ad un richiamo: il libro ci stava cercando e noi senza saperlo eravamo pronti ad accoglierlo.
Leggendo "Cambiare l'acqua ai fiori" ho letto più storie nella stessa e l'autrice è riuscita a sorprendermi e non una sola volta, all'improvviso. Ha reso la bellezza e il dramma di una vita per alcuni aspetti normale, ma non ordinaria un vero giallo, dove di giallo c'era solo l'ineluttabilità della morte, che arriva per alcuni troppo presto e per altri nei tempi più prevedibili. Per natura diffido delle storie troppo drammatiche, ma qui l'autrice mi ha condotta alle lacrime senza lasciarmi il tempo di metabolizzare i fatti e di fare marcia indietro. Mi ha travolta e mi ha fatta singhiozzare come non mi capitava da tempo e il mattino dopo mi sono svegliata impregnata di tristezza. Valérie Perrin però ha saputo anche inondarmi di poesia e di desiderio di vita: mi ha regalato un bouquet di sentimenti nel quale non mancava nulla.
Mirabile la costruzione della storia che si dipana su più livelli temporali, svelando lentamente cosa ha portato Violette a decidere di diventare "la signora del cimitero". Un passato difficile, un vissuto quasi inaccettabile da un certo punto in poi, un futuro incerto ed un presente malinconico, ma ugualmente affascinante. C'è molta grazia tra queste pagine, c'è poesia, c'è bellezza e anche tanta incomunicabilità che rende i rende i comportamenti di chi ci sta vicino un vero enigma impossibile da decifrare. Ci sono anche amici che risanano le ferite, vita che si sostituisce alla morte.
Non voglio svelare nulla di più perché se lo facessi rovinerei quel perfetto meccanismo ad incastro costruito dall'autrice, indicherei la strada per uscire da quel complesso labirinto nel quale a nostra insaputa ci ha portati. Bisognerà avere pazienza, adeguare il nostro passo al suo, godendoci ogni pausa, ogni indizio, ogni particolare stridente che si contrapporrà con violenza alla delicatezza di molte situazioni.
Non dico che questo sia un romanzo indicato per ogni tipo di lettore, ma non temo di venir smentita se affermo che è un romanzo unico, intenso e suggestivo. Struggente.
A fine lettura non potrete che concordare, prima di correre in libreria ad acquistare Le regole della casa del sidro di John Irvin, nel tentativo di restare con Violette ancora per un po'.
 
(P.S. Per capire se è il libro che fa per voi andate in libreria, apritelo a p. 204 e leggete l'elogio funebre di Marcel Gambini.)
 
 
 
 
 
 

Commenti

  1. Credo che non resisterò molto, mi sono imposta, come sai, "niente di troppo tragico" per un po', ma sono troppo curiosa! Un bacio.

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    1. Questo libro ti regala una sofferenza che arricchisce. Credo potrebbe piacerti.

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  3. Anche a me incuriosisce tantissimo, oltretutto non ne avevo mai sentito parlare, quindi grazie Lea!

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  4. Confermo. Una piacevolissima sorpresa. Divorato.

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  5. Meraviglioso! Divorato in pochi giorni, non potevo metterlo giù, dovevo andare avanti e scoprire di più. Ora Violette mi manca moltissimo, mi ha lasciato un vuoto che sarà difficile colmare. Un libro splendido che non mi stancherò di consigliare e regalare.

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  6. Ho iniziato a leggerlo nel pomeriggio é notte fonda e non riesco a staccarmene.

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  7. A me sta venendo voglia di rileggerlo. Bello bello bello. (prepara i fazzoletti)
    Lea

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  8. Lascia delle bellissime sensazioni. E arricchisce il lettore... Molto consigliato.

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  9. Semplicemente meraviglioso.Delicato anche nelle descrizione di scene appassionanti,ma allo stesso tempo ironico e commovente.Da leggere tutto d'un fiato.

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  10. Mi ricorda molto il romanzo Rosa Tea, di Sonia Milan
    anche quello molto interessante.

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  11. Trattare il tema dell'abbandono in un modo così lieve, così soave è di una bellezza unica, tutto nel romanzo è descritto con un tratto delicato, nella struggente disperazione per le disillusioni ci si sente avvolti da un lessico seducente che lascia dilagare le emozioni

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  12. Successo inspiegabile. Libro scritto e raccontato male. Spesso stucchevole e banale, didascalico e pieno di frasi fatte. Scritto a tavolino per piacere al pubblico.

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  13. È un libro particolare....a tratti noioso..... certamente lo rileggerò....per capire se il mio giudizio è corretto

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  14. Un libro che parte bene ma poi si arena e finisce per girarci attorno. Troppo prolisso, io avrei sforbiciato un bel pò, così i personaggi avrebbero acquistato più spessore; troppe citazioni cinematografiche e letterarie lo hanno banalizzato. Come recita il titolo " Cambiare l'acqua ai fiori", bisognava rinnovare lo stile narrativo, andando avanti con la lettura si perde interesse, almeno per me è stato così. Ci sono letture che ho trovato magnetiche , personaggi che sono diventati familiari, vicende che mi hanno resa partecipe, mentre il libro della Perrin non mi ha lasciato niente di tutto questo.

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