Le signore in nero - Madeleine St John

Trama: Sydney 1950. Sui manichini spiccano le gonne a balze e i corpetti arricchiti degli accessori più preziosi. Ma Goode’s non sono solo i più grandi magazzini della città, dove trovare l’abito all’ultima moda. Per quattro donne che lavorano sono anche l’unica occasione di indipendenza. Mentre con le loro eleganti divise di colore nero consigliano le clienti su tessuti e modelli, nel loro intimo coltivano sogni di libertà, di un ruolo diverso da quello di figlia, moglie e madre.
Lesley sogna di continuare a studiare, anche se il padre non ne vuole sentir parlare. Poi c’è Patty che solo sul lavoro sente di valere qualcosa, mentre a casa il marito la tratta come fosse trasparente. Anche per Fay andare al grande magazzino ogni mattina significa sentirsi meno sola. A sorvegliarle come una madre c’è Magda: le sprona a inseguire i loro desideri e a trovare il proprio stile nel vestire, a coltivare l’idea che una donna possa raggiungere qualsiasi obiettivo. Per tutte è in arrivo un tempo di grandi cambiamenti e opportunità inaspettate. Tra un party, un nuovo vestito e nuove consapevolezze, Lesley, Patty, Fay e Magda vivranno il momento magico in cui si decide chi si vuole essere davvero.
Titolo: Le signore in nero
Autore: Madeleine St John
Casa editrice: Garzanti
Anno pubblicazione: 2019
Pagine: 197
Questo è un libro dal delizioso sapore rètro, curato in ogni particolare, a partire dalla cover. Prima di leggere il romanzo si vuole possedere l'oggetto, perchè lasciato sul tavolo o distrattamente sul divano sembra far parte di un set fotografico, piace a prescindere con quel giallo e nero estivi, leggeri, vintage.
Poi se il libro lo vogliamo anche aprire e leggere veniamo trasportati in alcuni film degli anni andati e ai volti delle protagoniste sovrapponiamo quelli di attrici di altro tempo.  Elizabeth Taylor per Magda, Sandrà Dee per Lesley e Fay potrebbe essere quella che faceva Melania in "Via con il vento", l'eterna seconda. Patty invece non sono riuscita ad immaginarla, troppo anonima forse.
I grandi magazzini invece mi si sono dispiegati davanti agli occhi con i ricordi della mia infanzia, quando in occasioni importanti andavo con mia madre da Lavoratore o da Boranga (ognuno avrà nella memoria un nome diverso) e venivo, alla lettera, vestita da capo a piedi. Chi ha ricordi che partono dal centro commerciale non può immaginare i grande magazzini, perchè erano una cosa diversa, con le commesse che avevano un'aria sofisticata e che mi incutevano soggezione e ammirazione allo stesso tempo. 
Le signore in nero del romanzo sono quattro donne diversissime, che pur lavorando insieme non hanno una vera confidenza: erano altri anni e alcuni pensieri non venivano esplicitati, meno che mai se riguardavano i rapporti interpersonali o peggio intimi. Così Patty è nel pieno dell'infelicità coniugale perchè vorrebbe avere un figlio, ma il marito la sera chiede solo delle belle bistecche e poi dorme. Fay è in cerca di marito, ma troppo spesso è stata ingannata e poi scaricata, tanto che la sua bellezza inizia ad appassire, come le sue speranze. Lesley è giovane e ha ambizioni di studio, ma un padre veramente arido. Lei lavora in attesa di lanciarsi nella vita, facendosi chiamare Lisa, quasi a proclamare il suo stato di bruco che vuol diventare farfalla. E Magda? Magda è una donna appagata, forte, sofisticata ed amata, ma lei è europea e ha superato dure prove prima di arrivare a gestire il reparto abiti esclusivi.  Magda è diversa, consapevole.
Mettiamo insieme queste quattro esistenze, osserviamo come reagiscono a contatto le une con le altre e avremo un libro che si legge con molta piacevolezza e velocità, che parla di confronto tra i sessi e di presa di coscienza femminista ante litteram, ma senza andare in profondità. Uno spaccato di un diverso periodo storico che si legge con piacere, ma che non lascia traccia profonda. La  critica non è abbastanza affilata, è arguto senza dar da pensare, interessante senza pungere.
Attendo l'autrice alle prossime traduzioni dei suoi romanzi...e comunque questo libro lasciato sopra il comodino mi rallegra la giornata.








Commenti

  1. Ce lo siamo dette, un romanzo elegante, che forse promette un qualcosa di più...Bacio.

    RispondiElimina
  2. Sentendo parlare di questo libro continua a venirmi in mente il serial/sceneggiato Rai di ormai tanti anni fa, Commesse. Sicuramente non c'entra nulla ma anziché Liz Taylor o Sandra Dee mi balzano alla mente la Brilli o la Ferilli e l'effetto è un po' diverso! Che birichina che sono! Le tue recensioni invece sono sempre dei piccoli gioielli Lea.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Liz Taylor / Ferilli può essere un confronto un po' sbilanciato, ma sì...ci può stare e ricordo lo sceneggiato (sono già trascorsi molti anni?). I tuoi commenti mi lusingano. Grazie Nadia.

      Elimina
  3. Grazie mille, questo libro mi incuriosiva molto e la tua splendida recensione Lea mi ha convinto...... 😊😊

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao lettrice misteriosa! Poi fammi sapere se ti è piaciuto. Ci tengo. :-)

      Elimina

Posta un commento