La paziente silenziosa - Alex Michaelides

Titolo: La paziente silenziosa • Autore: Alex Michaelides • Autore: Einaudi • N.pagine 340 • Data di pubblicazione 2 aprile 2019 • Copertina flessibile € 18,00 • Ebook € 9,99

TRAMA
Alicia Berenson sembra avere una vita perfetta: è un'artista di successo, ha sposato un noto fotografo di moda e abita in uno dei quartieri più esclusivi di Londra. Poi, una sera, quando suo marito Gabriel torna a casa dal lavoro, Alicia gli spara cinque volte in faccia freddandolo. Da quel momento, detenuta in un ospedale psichiatrico, Alicia si chiude in un mutismo impenetrabile, rifiutandosi di fornire qualsiasi spiegazione. Oltre ai tabloid e ai telegiornali, a interessarsi alla «paziente silenziosa» è anche Theo Faber, psicologo criminale sicuro di poterla aiutare a svelare il mistero di quella notte. E mentre a poco a poco la donna ricomincia a parlare, il disegno che affiora trascina il medico in un gioco subdolo e manipolatorio.


Quando ho letto la trama di questo libro ho pensato che fosse il libro giusto per me credendolo un thriller psicologico ansiogeno, di quelli che ti lasciano col fiato sospeso, che ti fanno sussultare al minimo rumore, che non ti fanno dormire la notte. Ecco, no, non è quel genere di thriller, è piuttosto un viaggio all'interno della mente umana e dei meccanismi che scattano in conseguenza a determinati avvenimenti, un punto di vista sul percorso che porta a compiere determinate azioni. Si tratta tutto sommato di un viaggio tranquillo, pacato, dove i fili sparsi sono numerosi ma ben nascosti all'occhio del lettore. 
Un'altra aspettativa disattesa riguarda la trama, che si riferisce a questa donna, una pittrice, che in seguito ad una segnalazione viene ritrovata dalla polizia con i polsi tagliati, accanto al corpo del marito legato ad una sedia e con il volto dilaniato da cinque colpi di pistola. Da quella sera Alicia non parlerà più, verrà tenuta agli arresti domiciliari per un breve periodo, durante il quale dipingerà un suo autoritratto in tempi sensibilmente più brevi rispetto ai suoi standard e che intitolerà "Alcesti". 

Alcesti è la protagonista di una tragedia greca, una moglie che decide di sacrificarsi per risparmiare la vita al marito, una contraddizione rispetto a quanto realmente accaduto ad Alicia. Theo Faber è uno psicologo criminale che si interessa al caso di Alicia al punto da chiedere il trasferimento nella clinica nella quale è stata ricoverata dopo la condanna, per poterla avere come paziente. Io mi aspettavo quindi una storia incentrata sulla vicenda di Alicia, sui suoi ricordi e sulla ricostruzione degli avvenimenti: tutta questa parte c'è, ovviamente, ma non è predominante, è piuttosto comprimaria alla storia personale di Theo, che con Alicia condivide un'infanzia difficile e un percorso di gestione del dolore, motivo per il quale egli ha intrapreso gli studi in psicologia.
" La mia missione era aiutare me stesso. Credo che la stessa cosa valga per molte persone che si occupano di sanità mentale. 
Siamo attratti da quella particolare professione perché abbiamo dei problemi: studiamo psicologia per curarci. 
Che poi si sia disposti ad ammetterlo è tutta un'altra faccenda."
Spesso mi sono chiesta se quanto veniva narrato fosse la verità o una lettura distorta della stessa, perché nulla è esattamente come appare, come spesso mi sono chiesta se le sedute con Alicia servissero più a risolvere i problemi di Theo. 
"Questo era l'effetto che ti faceva Alicia. Il suo silenzio era una specie di specchio che ti si rifletteva contro. E spesso ciò che vedevi al suo interno era qualcosa di orribile."
I colpi di scena ci sono, non di quelli che fanno saltare dalla sedia, quanto piuttosto del tipo "Oh, oh...ma quindi?" 
Alicia sarà veramente una fredda assassina? O avrà ucciso senza rendersene conto? O ancora, sarà forse una vittima sacrificale?
Theo riesce a scavare nel passato di Alicia attraverso dei diari ai quali lei stessa aveva affidato i suoi pensieri, va alla ricerca di conferme parlando con alcune persone che hanno fatto parte della sua vita, ma il quadro anziché chiarirsi si farà sempre più complicato.

A questo punto vi starete chiedendo se questo romanzo mi sia piaciuto o meno, se valga la pena leggerlo.
Fino a pag. 320 me lo sono chiesta spesso anch'io, nonostante la lettura sia scorsa velocemente, perché non riuscivo a capire dove l'autore volesse andare a parare. A pag. 320 LA PERLA! La mascella mi è caduta e sono rimasta a fissare la pagina ripensando a tutto quello che avevo letto fino a quel momento, a rivedere tutto in prospettiva di QUELLA pagina e a realizzare come effettivamente tutto filasse alla perfezione. 

Perciò, tanto di cappello all'autore che è riuscito ad ingannarmi in maniera così eclatante e a farmi rivalutare tutta la lettura. Può anche essere che io sia particolarmente tarda e non ci sia arrivata, in tal caso se qualcuno di voi lo avesse letto vi prego di farmi sapere se ci eravate arrivati o se come me vi siate sentiti presi bellamente per i fondelli dal geniaccio di Alex Michaelides.
Quindi posso tranquillamente affermare che si sia trattato di un thriller degno di questo nome, del quale consiglio la lettura a chi cerca un finale che lasci basiti e contemporaneamente soddisfatti.


Commenti

  1. Oddio mi hai fregato anche tu! Pensavo che non ti fosse piaciuto, invece poi mi hai lasciata basita per il voto

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    1. Il voto è dovuto proprio al colpo di genio sul finale, che mi ha lasciata completamente spiazzata e mi ha fatto rivalutare tutta la lettura

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  2. Mi intriga e non mi intriga allo stesso tempo. Magari me lo tengo da parte come lettura estiva. Sono curiosa di scoprire il colpo di scena da caduta della mascella :) Baci.

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    1. Una lettura non impegnativa ma che se presa al momento giusto lascia soddisfatti.
      La caduta della mascella vale tutta la lettura. Se lo leggerai mi saprai dire ;)
      Un abbraccio grande

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  3. Thriller che non sapevo di volere.
    Mannaggia.
    La foto che bella!

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    1. Grazie!
      Non è un thrillerone, ma quel colpo di genio lo ricorderò a lungo.

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