Oltre il bosco - Melissa Albert

Trama: Alice non ha mai avuto una casa. Da sempre, lei e la madre Ella sono perennemente in fuga, perennemente in cerca di qualcuno che le ospiti per sfuggire alla sfortuna nera che le perseguita. Sullo sfondo la figura affascinante della nonna, Althea Proserpine, che Alice non ha mai conosciuto e che Ella non vuole nemmeno nominare: misteriosa e seducente autrice di una raccolta di racconti neri fuori catalogo ma ricercatissimi dai collezionisti, vive da anni reclusa ad Hazel Wood, una villa celata in mezzo a un bosco ignoto, sfuggendo alla curiosità dei fan. Quando Ella viene rapita, ad Alice non resta che andare alla disperata ricerca di dove sia Hazel Wood.
 
Titolo: Oltre il bosco
Autore: Melissa Albert
Casa editrice: Rizzoli
Anno pubblicazione: 2019
Pagine: 329
 

Non posso raccontarvi che a irretirmi sia stata solo la copertina, pur così bella ed accattivante. Decisiva è stata, come sempre mi capita, la trama, un nucleo un po' oscuro, ma lucente che mi ha sedotta e portata a correre alla cassa. I classici acquisti della domenica mattina, quando la visita in libreria è una sorta di ricompensa. Mi aspettavo un libro di un certo tipo e invece ho trovato qualcosa di dissonante e totalmente diverso da ciò che speravo. Per tutta la lettura ho provato un senso di insofferenza nei confronti della storia, un disagio che forse era un malessere.
Posso definirlo un brutto libro? Sarei ingiusta, ma posso sicuramente ammettere che l'ho letto con molta fatica e arrivare alla fine è stata una liberazione. La ricompensa sarà adesso passare oltre, verso qualcosa di più affine ai miei gusti.
La storia di Alice e di sua madre Ella che si spostano senza sosta da un paese all'altro, di Stato in Stato, senza trovare pace perché perseguitate dalla sfortuna mi ha resa circospetta sin dalle prime pagine, soprattutto perché in nessun momento ho sentito un moto empatia nei confronti di Alice. Questa protagonista è insolita, antipatica, spesso in preda ad attimi di rabbia devastante. Chi è poi veramente la sua leggendaria nonna, Althea, famosa per aver scritto una raccolta di fiabe nere che nonostante i mille tentativi Alice non è mai riuscita a leggere? I misteri all'interno del romanzo sono tanti, fumosi e vaghi, ma tossici, come il passato di Ella ed Alice. C'è molto non detto che insospettisce anche il lettore più ingenuo e quella per Hazel Wood sembra una strada lastricata di pessime intenzioni e presagi malsani.
Ho perseverato nella lettura, seguendo la trama che si snodava lentamente tra  apparizioni improbabili e sparizioni altrettanto strane, seguendo delle mollichine di pane o dei pezzetti di carne insanguinata. Strada facendo mi è tornato in mente che  ...non ho mai amato la crudeltà delle fiabe! Quella macchiolina di sangue sul mazzo di chiavi della moglie di Barbablù mi ha sempre disturbata. Accidenti a me. Non dovevo scordare che sono più vicina ad Heidi o alla sfiga sorridente di Candy Candy, dunque più abituata ai piccoli drammi che ai cuori strappati ancora pulsanti! Mi assumo le mie responsabilità perché ho voluto entrare in un universo del quale non ho mai amato le regole. Quindi quando dico che questo libro (che puzza di fiabe cattive, di principesse di ghiaccio e di putrefazione) non mi è piaciuto, sono sincera, ma al contempo lo sono anche quando affermo che non è un libro privo di personalità. All'interno dei codici del suo mondo, quello delle fiabe (non certo nella versione Disney), tutto gira come dovrebbe e finale a parte, che mi è sembrato veramente fiacco, ogni cosa ha una sua logica stringente.
 
Significa che l'unica via per andare oltre è attraverso. Attraverso i boschi, attraverso la storia, attraverso il dolore. Pensavi che avresti ottenuto tutto quello che vuoi gratis?
Non è stato il mio libro, potrebbe essere il vostro? Nel frattempo io torno in territori conosciuti dove ripetere una domanda tre volte significa solo avere a che fare con un interlocutore con problemi d'udito.
 




 

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