[Questa volta leggo #4] La condanna del sangue. La primavera del commissario Ricciardi - Maurizio de Giovanni





Trama: Napoli 1931. Annunciata dal vento dopo l’ultimo acquazzone invernale, la primavera arrivò in ritardo in città, invadendo le strade e le piazze. Ma non per tutti. Carmela Calise, del rione Sanità, i profumi della nuova stagione non li avrebbe mai conosciuti. Cartomante e usuraia, l’anziana donna giocava con le illusioni dei clienti e sbriciolava il loro futuro tra le dita. A indagare sul caso, il commissario Ricciardi della Squadra Mobile della Regia Questura di Napoli.


Regia Flavia Gentili ; Durata 8h 28m ; Versione integrale ; Pubblicazione 25 gennaio 2018



E' di nuovo arrivato il momento della rubrica Questa volta leggo ideata e pensata da Laura La Libridinosa , da Chiara La lettrice sulle nuvole  e da Dolci de  Le mie ossessioni librose. L'argomento scelto per il mese di maggio è un libro che faccia parte di una serie. Vi porto a conoscere un commissario che non assomiglia a nessun altro.

Questa volta invece di leggere...ascolto. Vi tento con un diverso modo di relazionarsi con un libro, utilizzando l'udito al posto della vista. E' da più di un anno che con una certa regolarità "faccio uso" di audiolibri: di solito impiego un mese e anche più per terminarli, perché li ascolto durante il tragitto tra casa e lavoro. Si tratta di un appuntamento giornaliero breve, ma sempre molto intenso, perché le parole prendono vita all'interno dell'abitacolo e vi restano sospese. Quando arrivo a destinazione spesso alcune frasi mi sono rimaste sulla punta delle labbra e prova a ripeterle, per verificare se anche pronunciate da me hanno la stessa incisività, ma quelle svaniscono come le bolle di sapone quando scoppiano. Ho deciso di parlarvene oggi (con grande trasporto) perché tra tutti i lettori che ho ascoltato Paolo Cresta è quello che fino ad ora, a mio parere, ha saputo interpretare meglio (divinamente) il libro che gli è stato assegnato. E io solo con Cresta ascolto la serie dell'ispettore Ricciardi di Maurizio de Giovanni.  Con la sua voce, la prosa elegante e fluida dell'autore ha ancora più "sapore" e una musicalità che l'occhio non saprebbe scorgere. Paolo Cresta, come Lingua di Fata in Cuore di inchiostro, dà vita al romanzo che sta leggendo. Crea l'immagine della Napoli degli anni Trenta, mi presenta tutto il dramma e la profonda umanità del commissario Ricciardi, dei  suoi occhi verdi che tutto vedono, anche quello che non vorrebbero vedere. A Ricciardi, coloro che sono morti in modo violento, parlano, ripetendo senza sosta il pensiero che li ha colti nel momento del trapasso. Miserie di tutti i giorni, un saluto ai propri cari o un atto d'accusa nei confronti di chi li ha uccisi. Al commissario, per arrivare alla soluzione del caso, non resta che decifrarne gli oscuri suggerimenti.
Ricciardi è un personaggio che definirei unico ed originale e da subito si è imposto alla mia attenzione. La sua umanità me lo rende caro, la sua rettezza me lo fa stimare, ma sono i suoi demoni contrapposti al suo silenzioso e non dichiarato amore per Enrica a renderlo indimenticabile. Quando la guarda dalla finestra tutte le sere, le parole e i pensieri che de Giovanni gli dona mi sorprendono per la loro tenerezza e purezza. Come se l'amore potesse essere un porto sicuro, dentro al quale lasciarsi andare senza paura. E io mi ritrovo a sperare che quelle due anime possano incontrarsi, quasi fossero persone vere.
Se sto perdendo la rotta non sgridatemi ...è perché la trama che tesse l'autore è un po' come il canto di una sirena e ti conduce con naturalezza dove vuole lui, persa tra le parole.
E' innegabilmente un buon giallo, con tutti gli ingredienti che devono esserci, quali delitto, intreccio e ampia rosa di sospettati, ognuno dei quali ha una voce diversa. Si tratta di un romanzo corale in cui sono messi in risalto non solo i pensieri e le speranze dell'ispettore, ma anche i sentimenti e le voci di tutti i coinvolti nella storia. Con una frase e una descrizione l'autore affresca un'umanità varia e diversa, per condizione di vita ed estrazione sociale, ma nella quale ognuno trova un suo spazio.
Questa seconda indagine di Ricciardi ha visto il coincidere delle nostre stagioni: dalla primavera del 2018 a quella del 1931 e le sensazioni si sono amalgamate, tranne per la condanna del sangue che condurrà l'ispettore alla soluzione del caso. Titolo emblematico e con più valenze per una storia che si chiude con una piccola nota di speranza, che fa desiderare di passare subito all'estate per scoprire cosa accadrà in seguito. Invece, dando prova di forza di volontà, non avrò fretta e aspetterò che la voce di Paolo Cresta mi legga anche il prossimo libro. L'attesa verrà ricompensata, un po' come quella del Commissario che spero, indagine dopo indagine,  non sarà più solo spettatore.
 
"Hai mai pensato, Maione, a quante cose si possono vedere, da una finestra? Si può vedere la vita. Si può vedere la morte. Si può solo vedere, senza intervenire. E allora, chi è l'uomo che guarda? Lo sai chi è?"
Maione stava a sentire. Sapeva che la risposta non toccava a lui.
"L'uomo che guarda, è quello che non vive. Può solo veder scorrere la vita degli altri e vivere attraverso di loro. Chi guarda, non ce la fa, a vivere."
 
 
Vi consiglio caldamente di iniziare questa serie meravigliosa, che vogliate leggerla o ascoltarla, resta comunque un'esperienza unica.


Ecco qui il calendario delle recensioni di maggio:












  

Commenti

  1. Ma quante cose scrive De Giovanni? Ma quando lo leggo? Ma da dove parto?

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  2. Io trovo che sia un'altra serie davvero ben scritta, ben orchestrata e con un protagonista eccezionale. La sua adorazione a distanza per Enrica assomiglia a quei teneri corteggiamenti del Dolce Stil Novo che forse abbiamo letto solo a scuola, mentre analizzavamo i grandi poeti. In questo caso perfettamente in linea con l'epoca storica in cui è ambientato il romanzo!

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    1. Ma sai che l' ho pensato anch' io? L' amore angelicato. Meraviglioso

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  3. Idem come Mr. Ink. Ho provato a leggere Il metodo del coccodrillo e l'ho abbandonato dopo poche pagine.

    Dovrò provare con Ricciardi mi sa...

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  4. Io mi dispero perchè davvero non riuscirò mai a leggere tutto quello che vorrei leggere... bella recensione Lea ;)

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    1. Un problema comune a tutte! Cmq la lista dei libri da leggere dovrebbe allungare la vita. Almeno spero.

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  5. Ho deciso di iniziare a leggere la serie di Ricciardi dopo aver incontrato de Giovanni. Però, se devo essere onesta (e sai che lo sono sempre!) la tua recensione mi ha “annoiata” un po’... credo che, ultimamente, tu metta poca pancia e troppa mente. Parere mio, ovviamente.

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  6. Come Ink, da dove parto con questo autore? Parto da qui. "La sua umanità me lo rende caro, la sua rettezza me lo fa stimare", con queste parole mi hai convinta. Se Ricciardi ti è caro, credo piacerà anche a me. Al contrario di Laura Serenissima, io trovo che nelle tue recensioni ci sia sempre grande umanità. Bacio.

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  7. Sento forte e chiara la voce di Annalisa che lo consiglia e dovrò decidermi a recuperare anche lui. Uffa, però, la mia tbr è praticamente infinita!

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  8. Da un po' di tempo sto pensando di fare la prova con qualche audiolibri, più che altro di qualche malloppone classico come Anna Karenina, magari è la volta buona che lo finisco!

    Invece, ormai non fate altro che consigliarmi de Giovanni! Ci faccio un pensierino!

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    1. Il primo dell' altra serie di de Giovanni è letto da servillo. Quasi quasi.
      Buttati anche tu. ;-)

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  9. Anch'io vorrei provare gli audiolibri prima o poi e devo dire che questo libro che hai presentato sembra proprio interessante

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    1. Un audiolibro stupendo è anche quello del ggg. Se hai bimbi nn troppo cresciuti provaci.

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  10. Devo leggere de Giovanni, me lo ripeto da un bel po' ormai e questa recensione non fa che farmi aumentare la voglia di farlo. Non ho mai provato gli audiolibri, parto un po' prevenuta ma dovrei riconsiderare la cosa

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  11. Non ho ancora letto nulla di De Giovanni, ma ho deciso di acquistare due suoi libri e di leggerli questa estate. Mi incuriosisce troppo.

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  12. Bella la recensione e molto bella anche la tua testimonianza sugli audiolibri, da un po' vorrei provare ma sono bloccata, ho come l'impressione che non riuscirei a entrare nel libro come se lo leggessi in prima persona.

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    1. In realtà ho sempre anche la copia cartacea o digitale perché con l'audiolibro è difficile ritrovare i passi che mi sono piaciuti. In un certo senso li leggo due volte.
      Ciao

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  13. Mi ispira! Mi ispira! >.<

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  14. Sinceramente sono incuriosita... leggo solo cose belle su questo autore...

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  15. Gli audiolibri ed io non andiamo assolutamente d'accordo. Le uniche volte in cui ho provato ad ascoltare qualcosa, i libri mi hanno conciato il sonno XD

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    1. Li ascolto mentre guido e quindi, per fortuna, non corro questo rischio.
      Ciao

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  16. Per il momento l'idea dell'audiolibro non mi attira anche se andrebbe bene per i miei occhi stanchi!!!!
    Autore di cui non ho letto ancora nulla e chissà che riesca a rimediare prima o poi!!

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    1. De Giovanni merita. Per gli audiolibri ci puoi pensare più avanti.

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  17. Sembra davvero particolare! Non ho mai provato un audiolibro, lo ammetto, ma mai dire mai, no?

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  18. Ok calmi, una alla volta! Prima termino i Bastardi ( e mi ci vorrà, sono solo al secondo libro) poi attacco con Ricciardi!

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  19. Mi è piaciuto il tuo punto di vista sugli audiolibri. Io ne ho ascoltati un paio in tutta la mia carriera di lettrice, ma sono rimasta favorevolemente colpita. È un'esperienza che un lettore deve fare, prima o poi.
    Su Ricciardi, non dico niente perchè non sono obiettiva. Solo, ascoltate Lea e leggetelo, perchè de Giovanni è un poeta.

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