[Blogtour] Non si uccide per amore - L'intervista


Benritrovati!
Dopo aver letto l'incipit e aver conosciuto meglio i personaggi femminili di questa serie, Iole, Libera e Vittoria e aver fatto una panoramica sui personaggi maschili, oggi a me tocca la tappa più bella, l'intervista, e non a caso dico che è la più bella, perché chi ha conosciuto personalmente Rosa Teruzzi (io sono tra le prescelte dal fato) sa quanto sia simpatica, disponibile e frizzante!
Quindi bando alle ciance, anzi, iniziamo con le ciance e diamo il via a...

Innanzitutto ciao Rosa e benvenuta, accomodati mentre preparo caffè e pasticcini

D. La prima curiosità è su come nascono le tue storie: questo è il terzo capitolo della serie, quello in cui al lettore vengono date le risposte alle domande nate nei precedenti capitoli, riguardo agli avvenimenti che hanno portato alla morte di Saverio. La domanda è: avevi già tutto la storia in testa, o le risposte ti sono arrivate in corso d'opera?
R. No, Stefania, Purtroppo non sono come JK Rowling che aveva tutta la saga di Harry Potter in testa prima di scrivere il primo romanzo. Nel mio caso, all’inizio sono nati i personaggi (Libera, Iole e Vittoria), poi li ho messi in scena, inserendoli in una storia. L’idea per “La sposa scomparsa” (una mamma che non si rassegna alla misteriosa sparizione della figlia, anche se è avvenuta quasi trent’anni prima) è nata una mattina, sul binario su cui aspettavo il treno per andare a trovare mia zia, ricoverata in ospedale a Bollate.
Per il resto, io so sempre come inizia e come finisce un’avventura del mio trio di investigatrici, ma mi lascio sorprendere da loro per lo svolgimento. 
E’ una lezione che ho imparato dalla mia madrina letteraria, Sveva Casati Modignani: non essere troppo fedele a una scaletta. Per formazione e carattere, sono già fin troppo “quadrata”, rischierei di annoiarmi e di annoiare se rispettassi alla lettera uno schema precostituito.
Anche nel caso dell’indagine sulla morte di Saverio, che attraversa tutti e tre i romanzi di questa serie, conoscevo inizio e fine da subito, ma non la strada per arrivarci. 
E sapevo che cosa volevo raccontare: che la verità è molto più sottile di quanto sembri se ci facciamo guidare dai pregiudizi.

D. Le tue donne sono personaggi meravigliosi, ognuna di loro ha delle peculiarità ben definite; per esempio Libera ha una passione quasi romantica per i libri e per le detective letterarie come Agatha Raisin o Miss Marple, corre ogni giorno per chilometri, lei e Iole sono vegetariane e Iole pratica lo yoga (sembra quasi uno scioglilingua): in questi e altri particolari chi ti conosce ti ritrova, ma oltre a queste caratteristiche evidenti, quanto del tuo io più intimo c'è nelle tue donne e quanto di loro vorresti ci fosse in te?
R. Diciamo che ho prestato loro alcuni dei miei caratteri. Libera mi assomiglia nell’essere romantica, sognatrice e un po’ indecisa. Vittoria è severa e quadrata come so esserlo io, per educazione familiare. 
Iole, purtroppo per me, non mi assomiglia in niente. Io sogno di possedere la sua leggerezza, che non è superficialità, e il suo sguardo scanzonato sulla vita. E forse, a settant’anni, ci riuscirò.
Per avvicinarmi a lei, non riuscendo a rinunciare alla biancheria intima, mi sono messa a praticare yoga anch’io, con risultati ad ora non proprio lodevoli.


D. Parlando di Libera, in questo terzo capitolo, finalmente troverà pace in merito al mistero sulla morte di Saverio, eppure la ritroviamo cupa e malinconica, la vita le riserva ancora qualche brutto colpo. C'è speranza di felicità per lei o è votata al #mainagioia?
R. C’è speranza, sempre.
Credo che Libera, contribuendo a scoprire l’assassino del marito, si sia concessa il miglior regalo che potesse farsi, perché nella vita non ci può essere pace senza verità.
Alla fine di questa avventura, è più matura e consapevole rispetto al giorno in cui ha incontrato Rosalia, la mamma de “La sposa scomparsa”. Certo, i problemi non le mancano, come a ognuna di noi, ma adesso sa di avere la forza per affrontarli ed è soprattutto la sfera sentimentale a farla soffrire.
Riuscirà a superare la sua paura istintiva di perdere ogni uomo che ama? Deciderlo, spetta solo a lei.

D. Vittoria invece in questo terzo romanzo è quasi una figura evanescente, poco presente, nonostante sia il momento che lei rincorre da sempre. C'è un motivo preciso dietro questa scelta? E nel prossimo romanzo (o nei prossimi, perchè non ce ne sarà solo uno vero?) ci saranno sviluppi per lei?
R. Sì, ci saranno sviluppi e Vittoria sarà più presente.
Alla fine di questo romanzo, Libera è preoccupata: la figlia – si dice - dovrà riprogrammare sogni e obiettivi, visto che, fino ad ora, era totalmente concentrata nel dare giustizia alla memoria del padre (e forse nell’ottenere la sua vendetta). C’è un grande vuoto, ora, nella vita di Vittoria. Come saprà riempirlo, dipenderà solo da lei, perché ognuno di noi è responsabile del modo in cui usa la propria intelligenza, il proprio cuore e il proprio tempo.

D. Sempre rimanendo su Vittoria, anzi sul suo fidanzato, una figura che fatichiamo ancora ad inquadrare: è veramente il delinquente che Libera si è figurata oppure questo suo aspetto nasconde una storia più complessa (come è sembrato di capire a noi). Lo ritroveremo nei prossimi capitoli?
R. Eh, quest’Achille Belardinelli è un bel mistero. Lo sto scoprendo poco alla volta anch’io e non mi dispiace (tra l’altro non mi risulta che pensi a togliersi di mezzo. Mi sa che ci sorprenderà, prima o poi.)

D. Tra i personaggi maschili, quello che mi è più entrato nel cuore è Spartaco, che pur non essendo fisicamente presente è una figura che si impone all'attenzione del lettore. Per delineare questo personaggio, ti sei ispirata a qualcuno di reale? Perché se così fosse vorrei conoscerlo!
R. Spartaco non è la traduzione letteraria di un uomo che ho conosciuto, ma gli ho attribuito i caratteri che ora – a 52 anni – ho imparato ad apprezzare negli uomini. Possiede la praticità di mio padre, la manualità e la gentilezza di mio marito e il loro essere solidi e vicini. Passata la stagione in cui ero affascinata (letterariamente affascinata) da bei tenebrosi con la tendenza al rovello interiore o da pseudo-intellettuali narcisisti, oggi apprezzo un uomo che c’e’ e lo dimostra. Come scriveva Gibran: “ergetevi insieme, ma non troppo vicini, perché le colonne del tempio sono distanti e la quercia e il cipresso non crescono l’una all’ombra dell’altro”
Diciamo che Spartaco (“ che sa riparare indifferentemente un tostapane e un cuore infranto”) è il mio ideale di uomo. Per questo, ama le piante, i fiori e la natura.
Ma come tutti, anche Spartaco ha un segreto.

D. Durante la tua presentazione a Lignano Sabbiadoro, alla quale ho avuto il piacere di assistere, hai mostrato il famoso "quadernetto rosso" sul quale annoti le idee per i tuoi romanzi - parentesi: ammetto di aver avuto la tentazione di trafugarlo, non fosse che era sorvegliato speciale che manco il Papa -. Detto quadernetto si è arricchito di nuovi elementi per il prossimo romanzo? Magari lo sviluppo di quel mistero che butti lì come grano per i piccioni nelle ultimissime righe dell'ultimo romanzo...
R. Il quadernetto è pieno di spunti per nuove storie e per lo sviluppo emotivo dei miei personaggi. Per la quarta avventura di Libera sono ancora indecisa su una storia totalmente ambientata ai giorni nostri e un’altra che ha radici nel passato. (E se si fondessero insieme? Mumble, mumble…)

D. Si dice che ogni scarrafone è bello a mamma sua, ma è anche vero che ogni scarrafone è diverso: tra i tre romanzi usciti finora ce n'è uno che ami in modo particolare? 
R. Tutti e tre. Mi piaceva moltissimo la storia nera raccontata ne “La fioraia del Giambellino” (quanto il dolore possa indurirci e condizionare la nostra vita, anche se siamo nel giusto), ma scrivere “Non si uccide per amore” mi è costato moltissima fatica. Forse per questo, mi sembra di volergli bene un po’ di più.

D. Sappi che al nostro occhio attento non è sfuggito il tuo omaggio a noi blogger (e se non era riferito a noi in particolare, non serve puntualizzare) e ti ringraziamo per essere sempre tanto presente e carina nei nostri confronti. Quindi mi sorge spontanea la curiosità: quando devi scegliere una lettura, ti affidi anche alle recensioni e ai consigli dei blog?
R. Certo. Io leggo moltissimo, ma è comunque facile che qualcosa sfugga in un panorama così affollato. Lorenzo Marone e Alice Basso, per esempio, li ho scoperti grazie a voi. E anche Sara Rattaro.

D. Noi ai nostri lettori lo diciamo in continuazione: "DOVETE leggere i romanzi di Rosa Teruzzi, poi ci ringrazierete". Ora passo la palla a te: quali sono per te i motivi migliori per leggere i tuoi romanzi?
R. Secondo me, i miei romanzi sono adatti a chi ama le commedie gialle con un po’ di ironia. A chi cerca la poesia nel quotidiano ed è attratto da storie di donne immerse nello loro dinamiche familiari. Ai tipi malinconici che non indulgono nel piangersi addosso. A chi apprezza, come me, Jane Austen, Stevenson, Simenon e Scerbanenco (qua e là , è nascosto qualche piccolo test per noi fanatici). E naturalmente a chi è convinto che “la mutanda sia decisamente sopravvalutata”.
“Comprate un paio di mutande in meno e un libro in più”, direbbe Iole: “tanto, il pizzo non vi renderà persone migliori, un buon romanzo, magari, sì”.

D. Concludo questa lunga chiacchierata con una domanda che tutte le blogger organizzatrici di questo blogtour mi hanno pregata di farti, e te la giro pari pari a come mi è unanimemente pervenuta:
Quando cacci fuori il quarto? Noi lo vogliamo ORA!
Se ci fai leggere le bozze siamo disponibili a venirti a fare le pulizie al casello di Colico, farti la spesa e cucinare per te e Paolo (ammetto che avremmo qualche difficoltà con i piatti vegetariani, ma per te  - e le bozze - ci studiamo!)
R. Ma amiche! Io scrivo solo d’estate. Ora sono nella fase di fioritura dell’idea (siamo in primavera, no?), poi arriveremo alla maturazione sotto il sole di luglio. Certo, se si verificasse il noto PIANO A (fare lo scrittore a tempo pieno), anche le stagioni potrebbero subire un’accelerazione, ma questo lo dirà solo il futuro. Quanto al casello, siete invitate per un pranzo (cucinato da Paolo con il mio poco utile ausilio) al prossimo romanzo. Spero che, per allora, avremo risolto qualche problemino di riscaldamento …(i 16 gradi ci mantengono belli freschi).

P.S. La mitica Jane è stata con te anche durante questa intervista?
R. La mitica Jane è con me sempre, come tutti gli autori che ho amato e che non mi stanco di rileggere. Di tutte le persone a cui devo dire grazie per i miei romanzi (e sono molte, a partire dai lettori), gli scrittori della mia vita sono i più importanti. Spesso mi chiedo che autore sarei senza i libri che ho letto. Di certo, sarei una persona peggiore.

Ringraziando Rosa per la sua estrema disponibilità e la sua simpatia, vi lascio alle regole da seguire per potersi aggiudicare una copia cartacea del romanzo, gentilmente messa a disposizione da Sonzogno, e vi do appuntamento a domani sul blog de La biblioteca di Eliza con la recensione del romanzo e a dopodomani su tutti i blog partecipanti, con l'aggiunta di Silenzio sto leggendo, per il review party:

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Commentare tutte le tappe del blogtour. Nella prima tappa (e solo nella prima tappa!) sarà necessario lasciare una mail a cui essere contattati in caso di vittoria.
Avrete tempo per commentare le tappe sino alle ore 19 di giovedì 29 marzo. La copia in palio sarà estratta tramite il sito Random.org e il vincitore sarà annunciato venerdì 30 marzo su tutte le pagine Facebook dei blog organizzatori.

Buona fortuna a tutti




Commenti

  1. oh ma che bella intervista e quante interessanti informazioni! ci piace ci piace!

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  2. Oddio oddio oddio, adesso non sto proprio più nella pelle!!!! Meno male che devo ancora leggere il terzo...così sarà più breve la distanza col quarto! Ma Cara la mia Bacci...esiste un numero già definito di romanzi con la Iole, Libera e Vittoria? Sono curiozizzzzzzzima

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    1. Ciao Simo!
      Da quanto ho potuto capire non c'è un "piano dell'opera" predefinito, Rosa si lascia condurre per mano dalle sue donne e a noi piace dove la portano ;)
      Al momento pare certo il quarto!

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  3. Mi sono avvicinata a La sposa scomparsa per la copertina stupenda: poi dopo averlo letto non ho potuto fare a meno di restare incantata dalla storia e anche dalla personalità e simpatia dell'autrice.
    Intervista bella, interessante e divertente.

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    1. Grazie Lisse, chiacchierare con Rosa è sempre un enorme piacere. Se ti dovesse capitare una sua presentazione in zona, non fartela sfuggire!

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  4. Autrice che vorrò leggere e approfondire, sicuramente.

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    1. Dovresti Michele. Gialli classici, scorrevoli e con tre protagoniste uniche!

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  5. A me a me! Sono adatti a me i romanzi di Rosa Teruzzi!😁

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  6. Rosa è semplicemente fantastica. I suoi libri mi piacciono e non vedo l'ora di leggere anche questo. Speriamo di vincere!

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    1. In bocca al lupo Laura! Rosa è fantastica come le sue protagoniste

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  7. Bella intervista.La Teruzzi infonde pacatezza e gentilezza.
    Barbara

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    1. Hai proprio ragione, Rosa sa mettere a proprio agio il suo interlocutore facendolo sentire di famiglia.

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  8. Bella intervista interessante ho capito finalmente che non potrò mai scrivere libr!...li leggerò soltanto!!! E questi di sicuro!!!
    Antonella Caruso

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  9. complimenti per l'intervista devo recuperare gli altri libri e saperne di piu grazie

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