Dieci piccoli infami - Selvaggia Lucarelli

Buon venerdì!
Oggi è il mio turno di parlarvi di un libro ricevuto a Natale, nell'ambito della rubrica ideata da La lettrice sulle nuvoleLe mie ossessioni librose e La Libridinosa : "Questa volta leggo...". 

L'argomento di febbraio è appunto "Un libro ricevuto a Natale". Quest'anno Babbo Natale è stato molto generoso con me e mi ha portato tanti bei libri; dato il periodo frenetico la mia scelta è caduta su un libro leggero, di intrattenimento, che si legge veramente in un paio d'ore, vi parlerò infatti di "Dieci piccoli infami" di Selvaggia Lucarelli


Titolo: Dieci piccoli infami • Autore: Selvaggia Lucarelli • Editore: Rizzoli • N.pagine: 216 • Anno di pubblicazione: 2017 • Copertina rigida € 17,00 • €book € 9,99


TRAMA

La migliore amica che tradì la sua fiducia dopo cinque anni, quelli delle elementari, di complicità ininterrotta e simbiosi pressoché totale. Un parrucchiere anarchico, poco incline all’ascolto delle clienti e molto a gestire taglio e colore in assoluta libertà. Il primo ragazzo a essersi rivolto a lei chiamandola gentilmente “signora”. Un ex fidanzato soprannominato Mister Amuchina per la sua ossessione paranoide verso l’igiene e l’ordine, prima che un incidente ponesse provvidenzialmente fine all’asettica relazione. La suora che avrebbe voluto fare di lei la prima “Santa Selvaggia” della storia. Sono solo alcuni dei personaggi inseriti da Selvaggia Lucarelli nella sua personalissima blacklist, un girotondo di piccoli infami che, più o meno inconsapevolmente, l’hanno trasformata anche solo per pochi minuti in una persona peggiore. Dopo il grande successo di Che ci importa del mondo, suo romanzo d’esordio, Selvaggia Lucarelli ci consegna un libro scritto con sincerità, autoironia e con il suo inconfondibile stile corrosivo. Perché Dieci piccoli infami non è solo una rassegna di incontri sciagurati ma un’autentica resa dei conti: con i mostri più o meno terribili in cui inciampiamo nella vita e anche un po’ con la nostra capacità di riderne e di (non riuscire proprio a) perdonare.


Seguo Selvaggia Lucarelli su Facebook,  non assiduamente ma abbastanza spesso, i suoi post mi divertono e mi offrono spesso spunti di riflessione. Mi piace il suo stile ironico, spesso tagliente, di lei mi piace soprattutto la sua grande autoironia. E tutte queste caratteristiche le ho ritrovate  in questo volume, più che un romanzo lo definirei una raccolta di racconti brevi, molto in stile post di Facebook, dei quali si serve per togliersi più di un sassolino (dieci per l'esattezza) dalle scarpe.
Dieci episodi, dieci individui che in qualche maniera hanno segnato il suo passato e hanno fatto di lei quella che conosciamo, una "rinomata stronza" come lei stessa si definisce nella premessa.
Conosciamo così la sua prima amica del cuore, che non esita a scaricarla dopo anni di rapporto esclusivo a favore di una nuova arrivata tutta lucidi capelli lisci e jeans firmati; il parrucchiere anarchico che per la modica cifra di una mensilità di affitto di un appartamento le rovina i capelli, bene più prezioso della riserva idrica mondiale; un ragazzo incontrato in vacanza a Tel-Aviv, "clamorosamente bello" che ridacchia ogni volta che la guarda dicendole di essere felice di aver condiviso con lei il più bel panorama di Masada (e non si riferiva al paesaggio...). Racconti che strappano più di qualche sorriso, ma anche racconti che lasciano un po' l'amaro in bocca, come "L'uomo con la Mini grigia" padre di famiglia che riserva alle coetanee della figlia sguardi non propriamente paterni, o "Suor Clelia" specchio di una certa parte di educatori insoddisfatti che riversano le proprie frustrazioni su chi non può ribellarsi (certo, si parla di altri tempi, ora la situazione è diametralmente opposta).
In sostanza una carrellata nella quale riconoscersi, perché tutti abbiamo incontrato un infame nel nostro cammino, alle volte magari per qualcuno lo siamo anche stati, consapevolmente o meno; una lettura senza lode né infamia (quella la riserviamo solo ai protagonisti dei racconti), che intrattiene per un paio d'ore divertendo, ma non solo, dal titolo che fa il verso al celebre romanzo di Agatha Christie e alla filastrocca da cui origina, nella speranza che anche questi dieci piccoli infami soccombano a pagamento delle pene inflitte alla povera Selvaggia.


Prima di salutarvi vi lascio il calendario con i prossimi appuntamenti di "Questa volta leggo..." per il mese di febbraio.

Commenti

  1. Non ho mai letto nulla della Lucarelli, ma devo dire che mi incuriosisce. La seguo su Facebook e i suoi post li leggo sempre. Magari me lo segno....

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  2. ammetto di non essere una fan della Lucarelli. ogni tanto mi imbatto in un suo post su facebook. qualcuno lo condivido, qualcun altro invece no.
    Non sei la prima da cui sento parlare bene di questo libro, ma sai che nonostante questo non mi viene proprio voglia di leggerlo?

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    1. Diciamo che è una piacevole lettura di "intermezzo". E se non ti viene voglia di leggerlo, passa oltre, i titoli non mancano ;)

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  3. Ogni tanto mi capita di vedere un post della Lucarelli su Facebook, sa essere abbastanza (facciamo tanto) pungente, questo libro sembra rimarcare questo lato del suo carattere e ammetto che mi incuriosisce!

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  4. seguo ogni tanto qualche post di Selvaggia su facebook, apprezzo come te la sua autoironia, sempre con qualche spunto su cui riflettere. Mi sono segnata questo tiolo, di cui non conoscevo l'esistenza, mi è venuto voglia di leggerlo

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  5. Purtroppo a me la Lucarelli irrita troppo per sopportarla un romanzo intero, anche se su carta non mi dispiace.

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    1. Direi che romanzo è un termine che non si addice a questo libro, piuttosto una raccolta di esternazioni ottima per intervallare letture più impegnative. E restando su carta puoi zittirla a tuo piacimento ;)

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  6. Ciao Stefy! Seguo anche io Selvaggia su FB ma al di là dei post ironici e divertenti non so se potrebbe piacermi qualcosa di scritto da lei.

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    1. Questo libro somiglia molto ad una raccolta di post. Ho scoperto che ha scritto anche un romanzo in precedenza, darò una sbirciatina.

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  7. Non la seguo su FB anche se conosco di nome la Lucarelli, come conosco la sua ironia. Devo aggiungere un altro libro alla TBR. Ma si può aggiungere un numero a un infinito? Ciao Bacci!

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  8. Certi post della Lucarelli mi fanno morire dal ridere. È troppo forte. Penso che lo leggerò anche perché la tua recensione mi è proprio piaciuta.
    Adesso ho anche capito perché a Natale non ho avuto libri. L'infame ha lasciato a casa tua anche quelli destinati a me. Non ci si può proprio più fidare di nessuno. Neanche di Babbo Natale!

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    1. Ehm...cosa gli fai trovare sul piatto? Latte e biscotti? Qui trova pizza e lasagna con un bel bicchiere di rosso...

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  9. La Lucarelli è una di quelle persone che mi piace proprio perché non ha mai peli sulla lingua, nel bene e nel male... perché ridi, Bacci? Il libro mettilo in valigia!

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  10. Anch’io la seguo e l’apprezzo però non ho mai pensato di leggere uno dei suoi libri. Sembra davvero carino

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    1. Questa poi non è una lettura impegnativa, lo leggi veramente in un paio d'ore.

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  11. Non so se leggerò mai un suo libro, ma lei la seguo su FB e indubbiamente l'ironia è il tratto che colpisce maggiormente. Bella recensione Bacci!

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  12. Mai letto niente di suo e non credo che lo farò, perchè a pelle non mi piace. E' un mio limite lo so ma quando qualcuno mi è antipatico a pelle poi difficilmente riesco a farmi piacere cosa scrive.
    Mi fa piacere però che a te sia piaciuto, perchè il bello della lettura è anche questo

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    1. È un limite che appartiene anche a me, e credo sia sacrosanto avere simpatie e antipatie. Se leggessi qualcosa scritto da qualcuno che a pelle mi sta sul gozzo, partirei sicuramente prevenuta e faticherei ad abbandonarmi alle sensazioni che la lettura potrebbe regalarmi. Per fortuna libri e autori non ci mancano ;)

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  13. Mmm per quanto non mi possa dispiacere, a volte, il personaggio... non sono molto convinta di dare una possibilità al romanzo °-°

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  14. Non ho mai letto niente di suo! Mi incuriosisci però!

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  15. La Lucarelli non mi è molto simpatica. Non credo che leggerò mai niente di suo, ma solo perché la trovo odiosa.

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  16. Della Lucarelli ho letto qualche post su FB e per certi versi la apprezzo perché spesso dice le cose "fuori dai denti" senza giri di parole. A volte, però, è un po' troppo aggressiva, nel senso che usa un linguaggio un po' troppo colorito.
    Sono sicura che questo libro sia una lettura interessante e potrei farci anche un pensierino

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    1. Se hai bisogno di una lettura leggera e simpatica, potrebbe fare al caso tuo. Oltretutto non è per niente colorita.

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  17. Ho una antipatia per la Lucarelli. Non ci posso fare niente. E non riesco a tenere ben separati l'opera e l'autore. Però la tua recensione è interessa e completa.

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    1. Grazie Lisse. Diciamo che non perdi una pietra miliare, quindi vai serena ;)

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  18. Libro simpatico perchè, come dici tu, capita a tutti di incontrare un infame o di essere a nostra volta degli infami (speriamo di no), seguo poco la Luccarelli ma trovo che sia parecchio aggressiva, nonostante ciò il libro mi incuriosisce.

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    1. Lei è uno di quei personaggi che non passa indifferente, nel bene o nel male.

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  19. Anche io non ho mai letto niente di suo.
    A tratti la apprezzo, soprattutto quando gira per le scuole e cerca di parlare di bullismo e haters.
    Però non riesco a pensare che sia abile come romanziera.
    Proverò a prendere un suo libro in biblioteca per testare se scatta il feeling.

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    1. Romanziera è una parola grossa. Sa certamente usare bene le parole ed intrattenere. Non ho letto altro di suo, ma per ora non la ritengo una romanziera.

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  20. Leggo a volte cose su Facebook perchè mi appaiono sponsorizzate o condivise da qualcuno e questo libro sembra molto ironico

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    1. Lo è, Sara. Una delle qualità che più apprezzo in lei è proprio la sua capacità di ironizzare prima di tutto su se stessa.

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  21. Ho un rapporto di amore e odio con la Lucarelli ma magari questo romanzo potrebbe piacermi!

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    1. Non aspettarti un romanzo, è una raccolta di racconti a tratti divertenti, a tratti anche profondi, ma pur sempre racconti

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