Una vita come tante - Hanya Yanagihara

Trama: In una New York fervida e sontuosa vivono quattro ragazzi, ex compagni di college, che da sempre sono stati vicini l’uno all’altro. Si sono trasferiti nella metropoli da una cittadina del New England, e all’inizio sono sostenuti solo dalla loro amicizia e dall’ambizione. Willem, dall’animo gentile, vuole fare l’attore. JB, scaltro e a volte crudele, insegue un accesso al mondo dell’arte. Malcolm è un architetto frustrato in uno studio prestigioso. Jude, avvocato brillante e di enigmatica riservatezza, è il loro centro di gravità.
Nei suoi riguardi l’affetto e la solidarietà prendono una piega differente, per lui i ragazzi hanno una cura particolare, una sensibilità speciale e tormentata, perché la sua vita sempre oscilla tra la luce del riscatto e il baratro dell’autodistruzione. Intorno a Jude, al suo passato, alla sua lotta per conquistarsi un futuro, si plasmano campi di forze e tensioni, lealtà e tradimenti, sogni e disperazione.
Titolo: Una vita come tante
Autore: Hanya Yanagihara
Casa editrice: Sellerio
Anno pubblicazione: 2016
Pagine: 1094
Ogni tanto mi metto alla prova con la lettura di un libro corposo ed impegnativo. Mi piace seguire i suggerimenti e poi stare a vedere dove mi portano: un'occasione per avvicinarmi ad una persona e sbirciare nel suo mondo interiore, un modo per uscire dal circolo vizioso (o virtuoso?) delle mie solite letture. Prima di partire per le vacanze ho quindi acquistato questo libro (dalla Stefi definito affettuosamente "il tomone") e ne ho sbirciato le pagine e saggiato la consistenza. Che cosa ci avrei trovato dentro?
Ora che l'ho terminato non so esattamente in che termini parlarvene, perché mi sento divisa, spaccata in due. L'ho iniziato e mi ha conquistata: ho letto 900 pagine in tre giorni e mi pareva che le vicende narrate fossero più reali di quelle che vivevo in prima persona. Il mistero di Jude e la sua sofferenza mi hanno irretita, avvolta, come intrappolata in un bozzolo di dolore e di pena senza fine. Ho capito molte cose leggendo questo romanzo, ad esempio ho capito che l'amicizia che lega gli uomini tra di loro a volte li porta a frequentarsi per decenni senza mai dirsi le cose veramente importanti. Ho compreso  anche che una persona che durante l'infanzia è stato ferita nel corpo e nello spirito non potrà mai essere una persona felice, nonostante la società cerchi di risarcirlo trasformando in oro tutto il fango che ha ingoiato in precedenza, in successi tutte le sue umiliazioni. Da questo punto di vista è un libro esemplare, perchè resta elegante nella forma anche quando racconta l'abiezione, che diventa orrore senza redenzione quando ci si accorge che nessuna parafrasi può nascondere la realtà e renderla sopportabile, nonostante l'eroico sforzo del protagonista.
Se questo libro fosse terminato a pagina 900 il mio giudizio sarebbe stato "un capolavoro"! Purtroppo invece l'autrice lo ha portato avanti fino a pag. 1094 e ho avuto la prova, mai come in altri romanzi, che la tensione narrativa se tenuta oltre un certo limite, si spezza e compromette tutto. Il mio amore per Jude, la compassione, tutto è precipitato nel tedio e nella noia. Eppure anche questo in un certo senso è stato utile e forse mi ha raccontato qualcosa di brutto su me stessa. Che cosa? direte voi.
Che nella vita come nei romanzi è difficile sopportare il dolore e la sofferenza altrui se non è mai alleviata dalla speranza che le cose possano migliorare, che il nostro amore, la comprensione e l'amicizia possano fare la differenza.  E' terribile comprendere questa cosa di noi stessi, ma penso che racchiuda una verità. Nella vita reale il dolore può protrarsi senza pause, insopportabile, ma in un romanzo mi aspetto comunque una soluzione che appaghi il mio gusto letterario ed estetico, che mi porti ad una rivelazione senza anestetizzare i miei sentimenti per aver spinto troppo oltre la mia compassione.
Se sono felice di aver letto questo libro? Molto. Per la raffinatezza delle descrizioni psicologiche dei rapporti che legano i protagonisti, per l'atmosfera rarefatta ed elegante di New York, per la vicenda di Jude e l'orrore che lui cristallizza nel non detto, nel suo dolore che non trova sbocco fino a portarlo alla distruzione.
Non è il romanzo perfetto che mi aspettavo, ma è comunque un grande romanzo imperfetto, che ti incide alcune scene addosso e un personaggio, Jude, impossibile da dimenticare.

 
 

Commenti

  1. Purtroppo, come sai, io non sono riuscita a venirne a capo, di questa storia triste. Magari non era il momento giusto, magari ci riproverò, chissà. Mi hai fatto riflettere, con la tua recensione; Brava, come sempre.

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    1. Grazie Tessa. Un libro sicuramente complesso, dal forte impatto emotivo. Se non fossi stata in vacanza non ce l'avrei fatta, credo.
      Bacio

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  2. Di sicuro un bel mattoncino, la tua recensione mi ha fatto venire una certa voglia di leggerlo...

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  3. Ciao, ti invito a partecipare al mio GIVEAWAY, in palio una copia cartacea de "La ragazza senza ricordi" di Frances Hardinge.

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  4. Ho letto molte recensioni di lettori che lo hanno amato, ma che ne sono usciti anche confusi, avviliti e con un peso sullo stomaco.
    Ed è una lettura che voglio fare, che avevo pensato di fare in lingua originale fino a quando mia madre si è detta interessata anche lei - ma credo che serva il periodo giusto, anche se so già in generale cosa mi aspetta.

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    1. Lascia un grande peso sullo stomaco. Una lettura madre figlia mi pare una cosa molto bella: sarà interessante confrontare i giudizi.
      Attendo la recensione.

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  5. cara Lea, la tua recensione è molto emozionante. ho provato a immedesimarmi in te nel superare quelle 900 belle pagine ed è un peccato che per quel di più che non aiuta la storia.
    è un libro che di sicuro NON leggerò, la mia indole mi fa scartare a priori libri così voluminosi , forse erro ma dopo ver letto la tua recensione, benché incuriosita dalla stori temo di non riuscire a farcela.

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    1. Grazie Chicca! Le 900 pagine non mi sono pesate, ma le 194 tantissimo.
      Quando ci vedremo (spero) a tempo di libri ti racconterò tutta la trama.
      ;-)
      ih ih

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  6. hai tutta la mia ammirazione. Mi da angoscia anche solo vederlo questo libro

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    1. Devo dire che ora langue sugli scaffali della biblioteca...in molti non se la sentono di affrontarlo. Tuttavia penso sia un libro unico.

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  7. Cara Lea, amo il modo in cui hai parlato di questo libro, le tue riflessioni mi hanno concesso di rivivere le emozioni devastanti che ho provato. Io ho adorato Harold sopra tutti, unica lettrice al mondo forse. Il suo donarsi, concedersi, annullarsi per un figlio che lo è più di un figlio vero mi ha abbracciata e mi ha fatto sentire capita, forse perché il mio compagno è così con mio figlio.
    Ho goduto dell'amicizia e sofferto per i segreti non detti, per le atmosfere di New York, per l'omosessualità vissuta con libertà nonostante tutto.
    E le ultime pagine, quelle che probabilmente erano di troppo, le ho lette come una possibilità che mi ha dato l'autrice di staccarmi dai personaggi e rinnovare il mio amore per loro.
    Un libro che rientra tra i più belli letti quest'anno. Felice di averlo condiviso con te. Un abbraccio :-)

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    1. Ciao Cuore,
      Harold è un personaggio meraviglioso, ma il mio preferito è stato sicuramente Will. Per la sua bontà e sensibilità e per il fatto che in un certo senso sia una persona "sola". Nonostante incarni le migliori qualità non è amato come meriterebbe e l'epilogo della storia mi ha resa ancora più triste.
      Un libro che non potrò mai dimenticare.

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