Da domani mi alzo presto - Simona Toma

Trama: Michela ha fatto il grande salto. Dalla sua Piccola Città del Sud è arrivata a Milano piena di entusiasmo e aspettative. L'ha amata da subito e, quando ha trovato impiego in una famosa agenzia pubblicitaria e anche un fidanzato, ha pensato che tutto quello che voleva era esattamente lì e in quel momento. Peccato che ora, dopo nove anni di vita nella metropoli, le tocchi fare ritorno al paesello, senza lavoro e senza fidanzato. A trentasei anni, quasi trentasette, è comprensibile che non l'abbia presa bene. E che si trascini dal letto al divano di casa dei suoi, fumando una sigaretta dietro l'altra e nutrendosi solo di Lexotan, non fa pensare che possa riprendersi in fretta dalla batosta. Per fortuna però ci sono l'inarrestabile cugina Giulia - l'unica in famiglia con uno stipendio fisso, quello che le passa l'ex marito - e una bimbetta di dieci anni sbucata un giorno sul pianerottolo. Sguardo vispo e parlantina sciolta, ma un fardello troppo grande per la sua età, Aurora vive sola con il papà, un bell'uomo schivo e dai modi un po' formali. Sarà lei a riscuotere Michela dal suo torpore e, con la saggezza dei dieci anni, a farle capire che la vita ti regala di continuo nuove occasioni. Basta saperle cogliere.
Titolo: Da domani mi alzo presto
Autore: Simona Toma
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Anno edizione: 2017
Pagine: 239
Lo sapevo che questo libro mi sarebbe piaciuto, a partire dalla copertina con la barchetta origami sulla quale solcare un finto mare, dentro una piscinetta gonfiabile! Avevo iniziato un altro romanzo, sulla carta più impegnativo, quando mi sono detta: Ma chi prendo in giro? Io questo fine settimana ho voglia di leggere Simona Toma! E basta!
Forse mi aspettavo una storia alla Kinsella, versione italiana, invece ho trovato qualcosa di meglio. Ho capito dall'inizio dove sarebbe andata a parare la vicenda e quale sarebbe stato il suo epilogo, ma è stato il viaggio a conquistarmi. L'autrice scrive bene e punteggia la storia con degli incisi, dei pensieri che a volte sono esilaranti ed altre riflessivi e malinconici, ma mai scontati. La stessa protagonista Michela non è esattamente un personaggio politicamente corretto e di conseguenza, più che verosimile, risulta vero. Michela con la sua "simpatia" verso alcolici e sigarette, il Lexotan sempre in tasca, il pieno di autocommiserazione e la propensione a cacciarsi in storie d'amore sbagliate con uomini che hanno una certa somiglianza con un'ameba. Tutto il lei è un filino esagerato e allo stesso tempo sottotono, come ci trovassimo al cospetto di una Bridget Jones che assomiglia fisicamente ad Olivia di Braccio di Ferro e caratterialmente alla Giovanna Mezzogiorno del film "La finestra di fronte", ombrosa e depressa allo stesso tempo.
I personaggi secondari sono irresistibili. La cugina Giulia che si è sposata perchè si annoiava, che ha divorziato per divertirsi e magari si risposa, ma così tanto per, la tata-badante-amica Onorina che arriva dalle Filippine a parla forbito come i protagonisti delle telenovelas che segue alla Tv e soprattutto la bimba Aurora che ha alle spalle una storia triste, ma che non vuol essere compatita e scrive le cose belle che le capitano su un quadernetto, rigorosamente con le penne colorate! Ecco, Aurora ha deciso che vuole Michela e sarà impossibile opporsi al suo implacabile accerchiamento.
La Toma mi intenerisce il cuore a colpi di citazioni: libri che mi sono piaciuti (Stargirl), cartoni animati della mia infanzia e massime di vita che prendono il volo leggere, senza sottotitoli  roboanti:

Hai presente la canzone di De Gregori, Caterina? "Devi rischiare la notte, il vino, la malinconia, la solitudine e le valigie di un amore che vola via..."
Lo guardo, però non ha ancora finito: "Lo devi mollare, questo paracadute, perché è vero che ti impedisce di cadere, ma ti impedisce anche di volare".


Tanta ironia e tanta umana tolleranza: Michela sbaglia, beve, si ubriaca, riparte da zero e ovviamente si alza presto.
Il libro adatto da leggere in ogni occasione, per staccare un po' la spina senza disconnettere il cervello.







 

Commenti

  1. Mi attira, fuori dalla mia comfort zone sto scoprendo piccole perle di buonumore! Grazie della dritta!

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    1. Figurati Tessa! Grazie di essere passata. Ciao :-)

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  2. Lea hai scritto una recensione meravigliosa! L'ho letto anche io, mi è piaciuto tantissimo e condivido in pieno il tuo pensiero

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    1. Grazie Chiara!!!!! Proprio un bel libro. Tu e Laura mi avete fatto venire voglia di leggerlo.

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