E' solo una storia d'amore - Anna Premoli

TRAMA
Cinque anni fa Aidan Tyler ha lasciato New York sul carro dei vincitori, diretto verso il sole e il divertimento della California. Fresco di Premio Pulitzer grazie al suo primo libro, coccolato dalla critica e forte di un notevole numero di copie vendute, era certo che quello fosse solo l’inizio di una luminosa e duratura carriera. Peccato che le cose non stiano andando proprio così: il suo primo libro è rimasto l’unico, l’agente letterario e l’editore gli stanno con il fiato sul collo perché consegni il secondo, per il quale ha già incassato un lauto anticipo. Un romanzo che Aidan proprio non riesce a scrivere. Disperato e a corto di idee, in cerca di ispirazione prova a rientrare nella sua città natale, là dove tutto è iniziato. E sarà proprio a New York che conoscerà Laurel, scrittrice di romanzi rosa molto prolifica. Già, “rosa”: un genere che Aidan disprezza. Perché secondo lui quella è robaccia e non letteratura. E chiunque al giorno d’oggi è capace di scrivere una banale storia d’amore… O no?
Titolo: E' solo una storia d'amore
Autore: Anna Premoli
Editore: Newton Compton
N.pagine: 320
Anno di pubblicazione: 2016
ISBN: 9788854194694


Una storia d’amore non potrà mai essere solo una storia d’amore: ecco la provocazione dell’autrice che in questo libro sembra volersi togliere più di qualche sassolino da una scarpa, polemizzando in modo garbato con chi snobba  i romanzi cosiddetti  “rosa”. Gli autori impegnati che si auto- incensano e i lettori “radical chic”?  Sarò anche io uno di quei lettori?  Facciamo un passo indietro e andiamo con ordine: sono partita in quarta e non ho fatto una premessa.
Premessa: tra gli undici e i quattordici anni sono stata una lettrice compulsiva di Harmony che mi venivano prestati dalla nonna Pierina. I miei preferiti erano quelli di una certa Charlotte Lamb perché le sue eroine venivano bistrattate in modo quasi sadico dal fusto di turno: umiliate, ignorate, accusate ingiustamente, vittime di incidenti che ne causavano la perdita temporanea della memoria, trattate quasi da meretrici per sciocchi fraintendimenti, destinate a periodi di infelicità che duravano anche un lustro e infine “ricompensate” con un matrimonio che le ripagava da tutto. Ah quanto ho pianto, che soddisfazioni.
Questo periodo “rosa” ha avuto bruscamente fine con la scoperta di altri libri e in particolare di Jane Eyre, Orgoglio e pregiudizio e Persuasione, dove ritrovavo quel qualcosa che mi piaceva, la storia d’amore tormentata, e qualcosa di più. Su quel qualcosa di più poi ci ho lavorato molto, ma del periodo harmony mi è rimasta una grande insofferenza per le descrizioni delle scene d’amore: dopo anni di “simbolo della sua virilità” e “centro della sua femminilità”, ora quando leggo certe descrizioni sono sempre in bilico tra una risata che mi scappa o uno sbadiglio che mi colpisce a tradimento.
In questo libro abbiamo Aidan e Laurel: lui scrittore impegnato e sciupa femmine, lei scrittrice di romance molto ironica. Abbiamo due modi di intendere la scrittura: ispirazione per uno, metodo e rigore per l’altra. Abbiamo anche i fuochi d’artificio quando questi due mondi si incontrano e una storia che può avere un solo epilogo. E alla fine abbiamo una storia d’amore, che nonostante la garbata polemica sul romance, non riesce a diventare qualcosa di diverso. Sembra che l’autrice sia tentata, che minacci quasi di evadere dal genere, ma che poi, al pari della sua protagonista…si fermi prima.
Personalmente preferisco i gialli o i fantasy, se devo leggere letteratura di genere, perché sono dei “contenitori” più versatili. Il romanzo rosa (per non parlare dell’erotico) è troppo vincolante per chi lo scrive e per chi lo legge: evadere si evade, ma poi ci si ritrova esattamente dove si era prima. Con una marea di panni da stirare,  sempre di corsa per incastrare lavoro e vita familiare e senza il conforto di aver scoperto l’assassino o salvato il mondo!
A me l’amore non basta: voglio il cordoglio per una morte, due risate tra amiche, le cene di famiglia con i parenti-serpenti, il confronto tra la banalità del quotidiano e le epifanie di un attimo di magia, che può anche essere solo l’odore della pioggia sull’asfalto bollente di una giornata di agosto. Cerco, insomma, semplicemente la vita, pacchetto completo, impastata insieme e presentatami con parole che io non saprei usare in storie che non saprei inventare.
In conclusione sono felice di aver letto questo libro,  perché posso dire di aver provato e per la prima parte  mi sono pure divertita, ma il giudizio complessivo resta piuttosto basso.
Scritto così, senza livore e senza polemica... e non se ne abbiano a male gli estimatori.


VOTO: 2.5




Commenti

  1. oh, cospargo il capo di cenere, mi dispiace! A me invece ha divertito un sacco

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    1. Fino a metà libro mi sono divertita, poi ho aspettato una svolta che nn è arrivata! Non ti dispiacere!

      Un bacio da Lea

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  2. Io da questo genere rifuggo, e tu lo sai benissimo. E non è snobismo o chissà che. Semplicemente so che non mi entusiasma, che le storielle da lui-lei-l'altro o da amore a prima vista e contrasti alla seconda, condite da sesso come se piovesse, non fanno assolutamente per me. Le trovo banali, trite e ritrite. Niente da fare, io libri così non li guardo neanche e ammiro chi riesce a leggerli e staccare il cervello per qualche ora!

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    1. Mi sa che questo vale anche per me, ma ho voluto provare.
      :)
      Lea

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  3. ohhhhhhhh ma charlotte lamb la leggevo anche io in tempi non sospetti ahahahahah
    la premoli mi piace ed ho il suo libro sul kindle in attesa di essere letto. in generale i romance mi piacciono, non sono il mio genere preferito ma li trovo utili per staccare la spina, soprattutto se vengo fuori da una full immertion librosa che mi ha svuortata emotivamente :9

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    1. Anche tu conosci la Lamb??? Che ricordi!
      Ora io preferisco staccare con un bel giallo, ho perso tutto il romanticismo.
      :)
      Lea

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  4. Io leggo i romance e ho adorato la Premoli dei primi due libri, ma poi si è persa in un labirinto di banalità e di ironia che personalmente non mi ha divertita. Quando ho iniziato questo libro ho esultato perché ho ritrovato la Premoli degli inizi, ma dalla seconda metà mi sono annoiata sempre più, perdendo completamente l'interesse per il finale e ritrovandomi a sperare che finisse alla svelta.

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    1. Ciao Elisa, penso che leggerò uno dei primi libri, magari più avanti. A Natale dopo il pranzo con i parenti mi pare il momento perfetto.
      Lea

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  5. Anch'io non amo i romance, mi sono ritrovata tantissimo nelle tue belle parole!

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  6. "Cerco semplicemente la vita, pacchetto completo..." questa frase esprime tutto, un inquadramento perfetto, e mi è più che sufficiente! Ora posso tornare a ridere con espressioni del tipo "simbolo della sua virilità" e "centro della sua femminilità". Grandissima Lea! :)

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    1. Grazie Anna!Ho un ricordo anche di altre espressioni, ma meglio censurare. ;-)
      Lea

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  7. Ma non ci posso credere... anche io ho la nonna Pierina!! Ma mica lo sapevo!! La mia però niente harmony.. non so se leggero' questo libro.. magari lo tengo come lettura da ombrellone per le prossime ferie? Lidia ancora arenata con de carlo

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    1. De Carlo nella descrizione dell' amplesso è lieve e poetico. Dai che prosegui un po' la leggi.
      W le non ne, con o senza harmony.
      Bacio Lea

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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